Covid e vacanze, i numeri parlano chiaro: 5milioni di 60enni non vaccinati, giovani nel mirino per la variante Delta del Covid, una buona parte di italiani, il 35%, che non intende vaccinarsi, senza contare che l’Italia è il Paese che ha la percentuale dei no vax più alta.
Il Covid non va in vacanza ma gli italiani ci stanno andando e sono tante le preoccupazioni sia della gente sia dei clinici, sia della comunità scientifica che cerca di riportare tutto in ordine rispetto ai comportamenti da adottare, gli eventuali rischi e limiti.
Il quadro generale della pandemia da Covid non è particolarmente rassicurante. In questo articolo cercheremo di spiegare come far combaciare Covid e vacanze per organizzare al meglio il proprio soggiorno.
Il primo punto riguarda le varianti delta del Coronavirus (originatesi in India). Secondo le previsioni degli esperti stanno aumentando in tutti i paesi con percentuali diverse e diventeranno probabilmente dominante nei confronti delle altre varianti precedenti ed attuali.
I malati che vengono colpiti dalla variante Delta, in particolare i giovani, peggiorano dopo 4-5 giorni, Oggi la gente che va in ospedale e che finisce intubata ha 40 anni, non più 70-80.
La protezione con doppia dose di vaccino pare assicurata, ma in Europa l’incidenza comporta rialzi significativi in paesi come la Gran Bretagna, Spagna e Portogallo.
L’estate apre al turismo di massa con l’uso del Green Pass europeo e nazionale ma con limitazioni e rischi diversificati tra i vari paesi della Unione Europea ed extra UE. Quali comportamenti, rischi e limiti per gli italiani? Covid e vacanze, come organizzarsi?
La questione che scotta è rappresentata da quasi 5milioni di 60enni, che sono coloro a maggior rischio Covid grave che non si riesce ad intercettare.
Inoltre, in tema di Covid e vacanze, si sta registrando un forte rimbalzo dei contagi tra i giovani non vaccinati, che sono il veicolo dell’infezione, in particolare adesso per la variante Delta che si sta sostituendo a grandi passi alla variante Alfa, destinata a divenire in poche settimane la variante prevalente.
Gli infettivologi non consigliano le vacanze all’estero perché sono ancora troppe le incognite. Se è vero che si rischia pochissimo, quasi nulla ad andare in giro se si è vaccinati, c’è però un problema dal punto di vista burocratico-amministrativo, ovvero il rischio di rimanere confinato in un Paese straniero per tanto tempo qualora si risultasse positivi al tampone molecolare. Quello che è certo è che, per superare al meglio il connubio Covid e vacanze, il vaccino e mantenere sempre un atteggiamento di buon senso utilizzando la mascherina e il distanziamento sociale sono gli strumenti per tornare rapidamente alla vita normale.