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Diabete, una compressa da prendere per bocca semplifica la terapia con GLP-1

Positivi risultati dei trial di fase III per orforglipron, primo trattamento per via orale di Lilly: più efficace calo dell’emoglobina glicata e perdita di peso significativa. Si prende anche senza acqua

Nel diabete di tipo 2 una classe di farmaci ha rivoluzionato la terapia negli ultimi anni: sono i cosiddetti agonisti del recettore GLP-1. Ma di cosa si tratta esattamente? I glucagon-like peptide-1 receptor agonists (GLP-1) sono farmaci che imitano l’azione di un ormone naturale prodotto nell’intestino, capace di stimolare la secrezione di insulina, ridurre la produzione di glucagone (un ormone che innalza la glicemia) e rallentare lo svuotamento dello stomaco. Il risultato è un controllo più efficace della glicemia, spesso accompagnato da perdita di peso. Fino a oggi, però, la maggior parte dei GLP-1 era disponibile solo in forma iniettabile, una barriera psicologica e pratica in certi casi.

Entra in scena a questo punto una novità che potrebbe cambiare le regole del gioco: una compressa da assumere per bocca, senza dover ricorrere a siringhe o penne iniettive. Questa possibilità rende il trattamento più accessibile, più flessibile e, soprattutto, compatibile con la quotidianità di milioni di persone con diabete di tipo 2.

Orforglipron, molecola sviluppata da Eli Lilly, si candida a diventare una delle opzioni più interessanti nel panorama dei trattamenti per il diabete di tipo 2. È il primo agonista GLP-1 non peptidico disponibile per via orale che ha completato con successo uno studio clinico di Fase III. Ciò significa, in parole povere, che ha superato un test rigoroso su larga scala, confrontato con un placebo, per valutarne efficacia e sicurezza. Ma cosa hanno mostrato i trial? I dati dello studio ACHIEVE-1, presentati in occasione dell’American Diabetes Association, parlano da soli: chi assume orforglipron ha una riduzione significativa dell’emoglobina glicata (un indicatore chiave del controllo glicemico nel tempo), con miglioramenti visibili già dopo un mese di trattamento. E non è tutto: la compressa ha anche mostrato una perdita di peso media che può superare i 7 chili nelle persone che hanno assunto la dose più alta. Nel diabete di tipo 2, per quanti devono fare i conti con il sovrappeso o l’obesità, questa è una notizia tutt’altro che secondaria.

Uno dei punti di forza di orforglipron è la sua estrema semplicità d’uso: si prende senza dover tenere conto dei pasti, rendendolo una scelta comoda per chi ha una vita piena e non vuole complicazioni, anche senza bisogno di bere il fatidico bicchiere d’acqua. Il trattamento è stato generalmente ben tollerato. Gli effetti collaterali più comuni – come nausea o disturbi gastrointestinali – sono stati lievi o moderati, e sono confinati alle prime fasi di messa a regime, quando il dosaggio viene aumentato gradualmente.

Le relazioni presentate nell’ambito delle Scientific Sessions dell’American Diabetes Association (ADA) inducono all’ottimismo. «I nuovi dati pubblicati dello studio ACHIEVE-1 posizionano orforglipron come un’importante opzione terapeutica per i pazienti che preferiscono farmaci orali rispetto a quelli iniettabili, senza restrizioni legate all’assunzione di cibo o acqua – ha dichiarato Elias Khalil, presidente e CEO dell’Italy Hub di Lilly, – Questa compressa a somministrazione quotidiana, si sta dimostrando in grado di offrire una riduzione clinicamente rilevante dell’emoglobina glicata e del peso corporeo, con un profilo di sicurezza simile a quello delle terapie GLP-1 iniettabili».

Dover affrontare un’iniezione quotidiana o settimanale può rappresentare un freno alla terapia, ecco perché l’arrivo di un GLP-1 somministrabile per via orale è una bella notizia. Permette di raggiungere gli stessi obiettivi (miglior controllo della glicemia e perdita di peso) in tutta libertà. Orforglipron non è ancora disponibile sul mercato, ma l’attesa è comprensibile. I prossimi studi di fase III, compresi quelli che lo confronteranno con altri farmaci già in distribuzione, daranno un quadro ancora più completo del potenziale della molecola. La compressa targata Lilly promette di rendere il trattamento del diabete più facile, più vicino alle esigenze reali delle persone e, in definitiva, più efficace.

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