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Epidemia diabete e obesità. I diabetologi: “Servono team multiprofessionali e una responsabile gestione delle risorse”.

Aumentano i casi di diabete, obesità e sovrappeso, una reale criticità che si somma ad un’altra, l’insufficienza di specialisti e di personale dedicato, mettendo così in discussione la gestione dell’assistenza ai pazienti. A sollevare la questione è AMD-Associazione Medici Diabetologi nazionale e di Piemonte/Valle d’Aosta, che ha partecipato all’evento “L’accesso regionale alle terapie innovative. L’esempio della Regione Piemonte” organizzato a Torino, da Motore Sanità. 

Aumentano i casi di diabete, obesità e sovrappeso, una reale criticità che si somma ad un’altra, l’insufficienza di specialisti e di personale dedicato, mettendo così in discussione la gestione dell’assistenza ai pazienti. 

Secondo i dati dell’Istituto Superiore Sanità “Sorveglianza PASSI”, relativi al biennio 2020-2021, la prevalenza del diabete diagnosticato in Italia è di circa il 5%, pari a circa 3,5 milioni di persone, e si stima che circa un milione di persone abbia un diabete misconosciuto. La prevalenza varia significativamente con un gradiente Nord-Sud e per classi di età. 

In Italia, l’eccesso ponderale (sovrappeso e obesità) riguarda il 46% degli adulti e il 26% dei minori: una vasta quota della popolazione è pertanto a rischio di sviluppare diabete e complicanze cardiovascolari. 

Come spiega Marco Gallo, Componente del Consiglio direttivo nazionale AMD – Associazione Medici Diabetologi, il diabete e l’obesità sono tra le più comuni malattie croniche non trasmissibili, complesse e una sfida globale per i sistemi sanitari e che la gestione di queste condizioni coinvolge molteplici professionisti e in futuro impegnerà risorse sempre più rilevanti per garantire l’accesso alle cure migliori e all’innovazione, nel rispetto dei principi di equità e uguaglianza.

Negli ultimi anni sono stati compiuti progressi senza precedenti nella cura di queste patologie e delle loro complicanze, ma gli esperti ammettono che la vasta diffusione sociale di queste condizioni richiede una responsabile allocazione e gestione delle risorse, economiche e professionali. “Il dialogo e la collaborazione tra le società scientifiche e le istituzioni hanno consentito un sensibile miglioramento nell’accesso equo alle cure di questa importante quota di popolazione” concludono il Dottor Gallo e la dottoressa Alessandra Clerico, Presidente AMD Piemonte/Valle D’Aosta.
Ma le criticità ci sono e riguardano anche i professionisti. I dati parlano chiaro: per garantire un’adeguata presa in carico dei pazienti diabetici sarebbero necessari sul territorio nazionale circa 4.000 specialisti (rispetto ai 2.000 attuali), e l’attività degli specialisti dovrebbe sempre essere integrata in un team multiprofessionale che comprenda infermieri formati e dedicati, dietisti, psicologi e podologi. “Molte di queste figure sono carenti o assenti nella vasta maggioranza dei centri di diabetologia” conclude Marco Gallo.

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