Nel 2023 prodotti 52 miliardi di euro di farmaci, 49 miliardi di esportazione. Farmindustria: in Italia necessari interventi per superare il payback e accelerare l’approvazione dei farmaci; in Ue lavorare su competitività
L’Italia è sempre più un hub farmaceutico globale. Nonostante una legislazione nazionale arrugginita e un contesto internazionale sempre più complesso. È questo, in sintesi, il messaggio che arriva dall’assemblea annuale di Farmindustria tenutasi oggi a Roma. I dati non lasciano dubbi. Nel 2023 l’industria farmaceutica italiana ha raggiunto i 52 miliardi di euro di valore della produzione, con un +6% rispetto all’anno precedente e il 60% in più rispetto a 5 anni prima. Netto anche il balzo avanti dell’export, che è arrivato a valere 49,1 miliardi di euro, in crescita del 3% rispetto al 2022. L’export rappresenta l’indicatore che più riassume la crescita del farmaceutico in Italia: negli ultimi 10 anni ha registrato incrementi medi annui del 9,6%, un tasso doppio rispetto a quello dell’industria manifatturiera (+4,8%). Esportiamo soprattutto medicinali, che rappresentano circa l’84% delle esportazioni e il 73% delle importazioni. Le sostanze di base e gli altri prodotti costituiscono il 7,1% dell’export e il 23,8% dell’import. I vaccini, infine, rappresentano l’8,8% dell’export e il 3,3% dell’import.