L’ultima relazione sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti nel 2023 fa emergere dati allarmanti sui bilanci delle Regioni per la Salute. La relazione evidenzia un sostanziale deterioramento dei risultati di gestione, indicando un deficit crescente. Queste perdite sono passate da un deficit di 1.025 milioni nel 2021 a quasi 1.470 milioni nel 2022, con un’impennata da 800 milioni nel 2020.
L’ultima relazione sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti nel 2023 fa emergere dati allarmanti sui bilanci delle Regioni per la Salute. La relazione evidenzia un sostanziale deterioramento dei risultati di gestione, indicando un deficit crescente. Queste perdite sono passate da un deficit di 1.025 milioni nel 2021 a quasi 1.470 milioni nel 2022, con un’impennata da 800 milioni nel 2020. Questa tendenza preoccupante ha un impatto sia sulle regioni incluse nel Piano che su quelle al di fuori di esso.
Il rapporto sottolinea due fattori chiave che influenzano l’interpretazione dei risultati dell’anno. In primo luogo, menziona l’inclusione dei piani di deficit assorbiti dai produttori di dispositivi medici dal 2015 al 2018 come parte del reddito. In secondo luogo, sottolinea i metodi utilizzati per rendere conto della mobilità sanitaria.
Le regioni incluse nel Piano hanno registrato un peggioramento più marcato, con perdite che sono passate da 115 milioni a oltre 410 milioni, ancor prima di considerare ulteriori coperture. Anche le restanti regioni hanno visto crescere le perdite, seppure su livelli assoluti più elevati, passando dai 910 milioni del 2021 a 1.060 milioni.
La causa principale del peggioramento dei conti è da attribuire alle regioni a statuto ordinario del Nord. Queste regioni sono passate da un avanzo di 40 milioni nel 2021 a un disavanzo di circa 178 milioni, dovuto principalmente ai disavanzi di Piemonte, Liguria ed Emilia, pari a 186 milioni. Inoltre, le regioni centrali hanno registrato un aumento del disavanzo di 150 milioni. Nonostante il risultato della Toscana sia migliorato, il Lazio ha mostrato il peggioramento più significativo.
Al contrario, le regioni meridionali hanno mostrato i risultati complessivi più favorevoli. Tuttavia, il rapporto specifica che questo risultato positivo è influenzato da tendenze divergenti all’interno della regione. Mentre la Calabria ha registrato miglioramenti nel bilancio della mobilità legati alla restrizione dell’assistenza fuori regione nel 2020, compensando le perdite in Molise e Puglia, le regioni meridionali nel loro insieme hanno ancora affrontato sfide. Le perdite nelle regioni a statuto speciale del Nord sono aumentate del 7 per cento, ma sono state le regioni meridionali a registrare la variazione più significativa. Il disavanzo del Mezzogiorno è passato da 179 milioni nel 2021 a 376,2 milioni nel 2022, principalmente a causa del deterioramento della situazione in Sicilia.
La Relazione 2023 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti evidenzia una situazione preoccupante per quanto riguarda i bilanci delle Regioni per la Salute. Destano preoccupazione i crescenti disavanzi e il peggioramento dei risultati che interessano entrambe le regioni all’interno e all’esterno del Piano. Mentre le regioni a statuto ordinario del Nord hanno registrato il calo più significativo, è essenziale affrontare le sfide che tutte le regioni devono affrontare per garantire l’erogazione di servizi sanitari adeguati. Trovare soluzioni sostenibili e attuare efficaci strategie di gestione finanziaria è fondamentale per le regioni per superare queste difficoltà finanziarie e salvaguardare il benessere dei loro cittadini.
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