Ormai da decenni sono stati comprovati scientificamente i danni che il fumo causa e le numerose cardiovascolari, respiratorie e oncologie in grado di generare.
Se questo genere di rischi è ben noto al grande pubblico non molti sanno che il fumo compromette anche la salute anche di muscoli e ossa e, più in generale, del sistema muscolo-scheletrico.
Questo fattore di rischio è ben noto agli specialisti, infatti secondo una ricerca dell’Istituto Ixè condotta per conto della SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia), l’89% degli specialisti ortopedici conferma che il fumo provoca gravi danni anche al sistema muscolo-scheletrico.
Questo consenso però non si rispecchia nei cittadini comuni, che si mostrano ignari di questo rischio.
Infatti, secondo la ricerca, solo il 61% dai cittadini maggiorenni conosce infatti questo effetto negativo, percentuale che sale di un punto tra i pazienti ortopedici (il 62%) e al 64% tra i fumatori.
Allo scopo di sensibilizzare maggiormente sia la categoria di specialisti, sia i pazienti, la SIOT ha quindi stilato un decalogo sui rischi del fumo sul sistema muscolo scheletrico e le possibili strategie del contenimento dei danni da fumo.
Rischi del fumo: come contenere i danni
Oltre ad evidenziare e sottolineare i maggiori rischi derivati dall’abitudine al fumo, il decalogo identifica una strategia di contenimento dei danni.
Tra queste l’opportunità di valutare attentamente, durante il colloquio, le abitudini da fumo del paziente.
Gli ortopedici inoltre si impegnano ad adeguare il consenso informato così da allertare i pazienti dei rischi ed invitarli a smettere di fumare, soprattutto in vista di un intervento.
Inoltre gli specialisti si impegnano ad informare i pazienti circa le possibili strategie alternative come la possibilità di rivolgersi ad un centro specializzato in terapia farmacologica o di supporto psicologico o di informarlo sulla disponibilità di prodotti alternativi senza combustione, come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato.
Una iniziativa molto importante visto che l’Italia è ancora oggi un paese di fumatori, con circa il 23% della popolazione che fa uso abituale di tabacco.
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