#sepotesseroparlare è la nuova iniziativa di sensibilizzazione sull’ictus: riconoscere tempestivamente i sintomi può salvare la vita.
Nel mese dedicato alla prevenzione, aprile, A.L.I.Ce. Italia Odv ha lanciato una nuova e potente campagna di sensibilizzazione sull’ictus, intitolata #sepotesseroparlare. Con un messaggio diretto, coinvolgente e ricco di significato simbolico, l’iniziativa punta ad accendere i riflettori sull’importanza di riconoscere subito i sintomi dell’ictus, utilizzando oggetti quotidiani come metafore visive per richiamare l’attenzione del pubblico. Ogni anno in Italia si registrano tra i 100.000 e i 120.000 nuovi casi di ictus cerebrale. Nonostante l’alta incidenza, la consapevolezza diffusa sui segni precoci e sulla necessità di un intervento immediato è ancora insufficiente. L’ictus rappresenta una delle principali cause di disabilità e mortalità nel nostro Paese, e il fattore tempo è determinante nel ridurre i danni neurologici permanenti. Proprio per questo A.L.I.Ce. Italia, con il sostegno non condizionante di Boehringer Ingelheim, ha deciso di promuovere una campagna in grado di stimolare riflessione e consapevolezza.
Protagonisti specchi, bicchieri e orologi
La campagna #sepotesseroparlare utilizza oggetti comuni per rappresentare i segnali dell’ictus. Specchi, bicchieri, telefoni e orologi diventano protagonisti di una narrazione visiva d’impatto, capace di comunicare un messaggio urgente: gli oggetti non parlano, ma i sintomi dell’ictus sì. Il messaggio sottintende una verità spesso ignorata: la difficoltà non sta nella presenza dei segnali, ma nella capacità delle persone di saperli cogliere per agire rapidamente. La regola FAST, acronimo universalmente riconosciuto per facilitare il riconoscimento dei sintomi dell’ictus, è la struttura attorno alla quale ruota la campagna. Il termine FAST sta per Face (viso), Arms (braccia), Speech (linguaggio) e Time (tempo), e ogni elemento della campagna corrisponde a uno di questi segnali. Il primo segno, Face, viene rappresentato attraverso lo specchio: un volto riflesso in modo asimmetrico è un chiaro allarme. Il secondo, Arms, si manifesta con la perdita improvvisa di forza in un arto, illustrata dalla difficoltà nel sollevare un bicchiere. Il terzo, Speech, è raccontato attraverso un telefono, simbolo della comunicazione compromessa: le parole confuse o la difficoltà nel parlare sono campanelli d’allarme da non ignorare. Infine, Time viene simboleggiato dall’orologio, per sottolineare che ogni secondo perso può peggiorare drasticamente l’esito clinico.
La tempestività è tutto
Andrea Vianello, presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv, sottolinea quanto l’ictus sia una condizione drammatica ma in parte prevenibile e curabile se si interviene tempestivamente. L’obiettivo dell’associazione è stimolare l’attenzione pubblica e promuovere una cultura della prevenzione, facendo in modo che sempre più persone siano in grado di riconoscere un ictus e chiamare immediatamente i soccorsi. La campagna si sviluppa principalmente sui social, con un focus sulla pagina Facebook ufficiale dell’associazione, dove per otto settimane verranno condivisi contenuti creativi e informativi. L’idea di far parlare gli oggetti nasce dalla volontà di usare un linguaggio visivo e simbolico capace di colpire l’immaginario, facendo leva su emozioni e immedesimazione. Un concept che punta non a spaventare, ma a responsabilizzare.
Un tema spesso sottovalutato
A.L.I.Ce. Italia Odv è una federazione che riunisce oltre 80 associazioni regionali e locali. Le sue attività si concentrano sulla prevenzione dell’ictus, sull’informazione al pubblico e sul supporto a pazienti e caregiver. Tra i suoi membri figurano neurologi, fisiatri, medici di famiglia, infermieri e persone colpite da ictus. L’associazione è parte attiva delle principali reti internazionali e scientifiche impegnate nella lotta contro questa patologia. L’ictus cerebrale è una malattia che può colpire chiunque, in qualsiasi momento. Il riconoscimento precoce dei segnali è il primo passo per garantire un trattamento efficace e per migliorare significativamente la qualità della vita del paziente. In questo contesto, campagne come #sepotesseroparlare svolgono un ruolo cruciale, rendendo l’informazione accessibile e comprensibile a tutti. A.L.I.Ce. Italia promuove da anni azioni concrete di advocacy istituzionale per migliorare l’organizzazione dei servizi sanitari legati all’ictus. Dal 2016 ha dato vita, insieme ad altri enti e istituzioni, all’Osservatorio Ictus Italia, con lo scopo di monitorare e proporre strategie di intervento efficaci. Tra le iniziative più rilevanti, spiccano il “Rapporto sull’Ictus in Italia” e il “Manifesto sociale contro l’ictus”, strumenti utili per sensibilizzare istituzioni e cittadini sulle sfide ancora aperte. Attraverso un linguaggio visivo forte e diretto, la campagna #sepotesseroparlare riporta al centro dell’attenzione un tema spesso sottovalutato. Ogni oggetto scelto racconta una storia, ogni dettaglio richiama la necessità di non ignorare quei segnali che, se riconosciuti in tempo, possono salvare una vita. L’ictus può essere prevenuto, affrontato e, in molti casi, superato: il tempo gioca un ruolo chiave e la conoscenza è l’alleato più prezioso.