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In Toscana immunizzati 13mila bimbi contro virus sinciziale. La campagna funziona, meno ricoveri dell’anno scorso

La Toscana è in fermento per una notizia che porta un sorriso alle famiglie: quasi 13mila bambini sono stati immunizzati contro il virus respiratorio sinciziale (RSV). Questo virus, noto per essere responsabile delle bronchioliti, può causare gravi infezioni delle vie respiratorie, soprattutto nei più piccoli e negli anziani. La campagna di immunizzazione, avviata solo due mesi fa, sta già mostrando risultati significativi, dimostrando che la prevenzione è una strada vincente.

L’assessore alla salute della Regione Toscana, Simone Bezzini, conferma la riuscita dell’operazione: “Grazie alla campagna di immunizzazione abbiamo avuto già molti ricoveri in meno rispetto allo scorso anno. Questo significa tutela della salute dei bambini, ma anche una minor pressione sui reparti di pediatria degli ospedali, permettendo di sviluppare l’attività ordinaria in maniera adeguata”. Le parole di Bezzini risuonano come un messaggio di speranza, sottolineando l’importanza di un intervento tempestivo e organizzato.

Nel passato, la situazione era ben diversa. Lo scorso anno, infatti, circa 800 neonati erano stati ricoverati in Toscana a causa del virus respiratorio sinciziale, con 160 degenze in terapia intensiva. È facile immaginare quanto potesse essere pesante la pressione sui reparti pediatrici, costretti a fronteggiare un’emergenza continua. “Negli anni passati succedeva che tanti bambini contrattassero il virus, portando spesso al ricovero. Nei momenti di picco, i ricoveri erano talmente tanti che determinavano la sospensione di altre attività delle strutture ospedaliere”, aggiunge Bezzini, evidenziando la necessità di un approccio preventivo.

Ma cosa rende questa campagna così efficace? Parte del merito va all’uso degli anticorpi monoclonali, una strategia che ha già dimostrato la sua efficacia in altri Paesi europei. Spagna, ad esempio, ha registrato una riduzione dei ricoveri tra il 70 e il 97% grazie a questa innovazione. “La Regione Toscana crede nella prevenzione e abbiamo voluto cogliere l’opportunità di usare il monoclonale per l’immunizzazione dei neonati”, continua l’assessore. “Il virus respiratorio è particolarmente diffuso nel periodo invernale e colpisce tanti bambini, soprattutto nelle prime settimane di vita, dove le conseguenze possono essere gravi”.

La campagna di immunizzazione è iniziata il 15 ottobre negli ambulatori dei pediatri di libera scelta della Toscana ed è rivolta ai bambini nati dal 1 aprile 2024. Paolo Biasci, segretario toscano della Federazione italiana medici pediatri, spiega: “La campagna è partita appena è arrivato il farmaco. Abbiamo subito iniziato con la chiamata attiva di tutti i bambini con i requisiti, e la somministrazione è iniziata anche direttamente nei punti nascita”.

Biasci non nasconde la sua soddisfazione per la risposta delle famiglie: “Quando abbiamo programmato la campagna, avevamo ipotizzato una certa percentuale di adesione, ma è stata molto superiore alle attese. Questo è molto positivo, perché i risultati si stanno già vedendo rispetto a quanto accaduto lo scorso anno”.

È chiaro che la sinergia tra istituzioni e famiglie sta producendo frutti. “Dobbiamo ringraziare la Regione Toscana per aver messo in campo risorse importanti per questa campagna”, conclude Biasci.

Con un occhio attento anche alla salute degli anziani, che possono anch’essi essere colpiti dal virus respiratorio sinciziale, la Toscana sta dimostrando che la prevenzione non è solo un dovere, ma una necessità. Le famiglie possono guardare al futuro con maggiore serenità, certi che la salute dei loro piccoli è al centro delle politiche sanitarie regionali. Un passo avanti per tutti, una vittoria che fa bene al cuore e alla comunità.

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