L’indagine dell’ISS ci dice, come riportato sul sito dello stesso Ministero della Salute, che solo se si acquistano medicinali online da una farmacia che espone “logo comune” con la bandiera nazionale condiviso da tutti i Paesi della Unione Europea (Figura 1) si può essere certi della qualità del prodotto. Cliccando sul tale logo italiano si deve aprire la pagina del Ministero della Salute che riporta i dati di riconoscimento della farmacia autorizzata, ma attenzione poiché la normativa italiana, non prevede la vendita online di farmaci che richiedono ricetta medica per l’acquisto. Alcuni siti per ovviare a questo con una procedura assolutamente illegale e pericolosa, richiedono la ricetta medica dando però la possibilità di ottenerla online sullo stesso sito di vendita o tramite link ad altro sito, dietro pagamento di un’ulteriore cifra o mettendo in contatto l’acquirente con un sedicente medico.
Oltre a questo i rischi sono numerosi: si possono acquistare farmaci falsi che potrebbe: non contenere affatto il principio attivo dichiarato o contenere principi attivi differenti da quelli dichiarati o addirittura sostanze tossiche o quantità di principio attivo inferiore a quanto dichiarato in etichetta o essere farmaci non autorizzati in Italia magari con istruzioni di dosaggio poco comprensibili in lingua straniera.
Frequentemente questi siti chiedono di fornire dati su carte di credito con il rischio che vengano clonate. Parte dell’indagine dell’ISS è consistita anche nell’individuare i paesi di origine dei sito web (indirizzo IP del sito) con l’ausilio di appositi strumenti di ricerca. Tale ricerca ha evidenziato che i paesi sono molto diversi (USA, Russia, Regno Unito, Germania, Olanda, Singapore, Giappone), ma che la maggior parte delle cosiddette farmacie online è localizzata negli USA. Altro aspetto interessante di questa indagine riguarda “rimedi omeopatici (Arsenicum album 30 CH, Thuja 30, Gelsemium, Bryonia Alba 6 CH e 30 CH, etc.), rimedi ayurvedici e oli essenziali per aromaterapia”. In diversi siti che propongono questo genere di rimedi si può osservare con leggerezza, una grande e pericolosa sottovalutazione degli effetti della pandemia Covid-19, evidenziata dall’uso di frasi come “il coronavirus non è più pericoloso degli usuali virus influenzali” oppure “colpisce solo poche categorie fragili di persone” o ancora “non ha effetti rilevanti sui giovani”. Affermazioni di questo tipo potrebbero indurre le persone a non seguire le indicazioni sul distanziamento sociale, minimizzando i grandi sforzi messi in campo per fermare la diffusione della malattia. È importante che le Istituzioni sanitarie e i medici di medicina generale informino i cittadini che non esistono al momento dati scientifici che abbiano dimostrato l’efficacia preventiva o curativa di rimedi di quessto tipo contro l’infezione COVID-19.