Una Join-venture anglo-francese (aziende Sanofi-GSK da sempre concorrenti in area vaccini) sta arruolando a livello globale migliaia di soggetti per la sperimentazione di un vaccino antiCovid-19.
Si sta lavorando a due progetti di vaccino e si stanno esplorando diverse opzioni di produzione, per essere certi di poter soddisfare la domanda che ovviamente sarà enorme se almeno uno dei due programmi ha successo. La speranza è che si arrivi ad un risultato entro un anno.
Considerando gli oltre 280.000 morti in tutto il mondo, il numero degli infetti che continua ad espandersi (ad oggi oltre 3,6 milioni), il disastro economico generato dalla pandemia a livello globale, si può facilmente comprendere l’importanza e l’impegno di questa sfida. Ad oggi 100 candidati vaccini sono in fase di sviluppo e già 10 hanno finora raggiunto la fase di test clinici, secondo il Centro studi Californiano Milken Institute. Basandosi sulle esperienze dei vaccini influenzali, i francesi di Sanofi stanno lavorando ad un antigene proteico – una molecola progettata per innescare una risposta immunitaria nel corpo,
mentre GSK contribuirà al progetto con uno dei suoi adiuvanti approvati, che funzionano aumentando la risposta immunitaria per produrre più anticorpi immunizzanti e un’immunità più duratura.
I test per questi vaccini dovrebbero partire a settembre e contrariamente con quanto accade normalmente nelle prime fasi di sperimentazione saranno coinvolte già centinaia di soggetti.
Ma una volta trovato il vaccino efficace, non sarà finita poiché una produzione su larga scala e una distribuzione del prodotto a livello globale, saranno passi altrettanto importanti da compiere in tempi accelerati. Unendo le forze, questo potrebbe essere possibile e si dovrebbe programmare di produrre un miliardo di dosi. Il progetto ha anche avuto un finanziamento dall’autorità biomedica di ricerca e sviluppo avanzata (BARDA) del dipartimento della salute USA. Entro la fine dell’anno migliaia di soggetti testeranno il vaccino in confronto con placebo ed entro il primo semestre 2021 si potrebbero avere risultati chiari.
Dato il supporto di BARDA, le dosi prodotte dovrebbero andare prima in USA.
L’Europa è preoccupata di questo, ma i referenti del progetto hanno criticato l’Europa per essere troppo lenta e poco coordinata nelle scelte. I francesi stanno anche collaborando in USA con Translate Bio Inc su un altro candidato vaccino basato sulla tecnologia del RNA messaggero (questo indica alle cellule del corpo di produrre proteine specifiche del coronavirus che producono quindi una risposta immunitaria) metodica simile a quella sviluppata da altre aziende pharma come Pfizer e Moderna Inc .