Il cuore è il motore della vita, ma troppo spesso viene trascurato. Eppure, le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la prima causa di morte e disabilità in Italia, con oltre 220.000 decessi all’anno e un impatto economico stimato in 42 miliardi di euro per il Sistema Sanitario Nazionale. La buona notizia? L’80% di questi inconvenienti potrebbe essere evitato. È su questa consapevolezza che si fonda la campagna “Per un cuore sano conta ogni centimetro”, lanciata dalla Fondazione Italiana per il Cuore (FIPC) in occasione della Giornata Mondiale per il Cuore.
Promossa dalla World Heart Federation e celebrata in oltre 100 Paesi, la Giornata del 29 settembre diventa un’occasione concreta per sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione cardio-cerebrovascolare. In Italia, FIPC guida l’iniziativa con una rete di alleanze che coinvolge la Fondazione Giovanni Lorenzini, Conacuore, la Rete Cardiologica IRCCS e numerose associazioni di pazienti. Il messaggio è chiaro: la prevenzione non è un concetto astratto, ma un insieme di azioni quotidiane che possono salvare vite.
“Se non possiamo cambiare i fattori di rischio cardiovascolari non modificabili — come età, sesso, etnia e familiarità — possiamo invece intervenire con responsabilità su quelli modificabili”, ha spiegato Emanuela Folco, Presidente della Fondazione Italiana per il Cuore. “È qui che la prevenzione diventa decisiva e che la rete può fare la differenza, trasformando la conoscenza in comportamenti concreti. Per questo FIPC porta avanti campagne di educazione sanitaria rivolte alla popolazione, con l’obiettivo di aiutare le persone a comprendere l’importanza della prevenzione in modo che siano in grado di fare scelte consapevoli di salute”.
I cinque fattori di rischio modificabili individuati dalla Fondazione sono:
Ipertensione arteriosa: misurare regolarmente la pressione e aderire alle cure prescritte.
Ipercolesterolemia: controllare i livelli di colesterolo LDL e seguire la terapia.
Fumo e droghe: smettere di fumare, evitare il fumo passivo e l’uso di sostanze.
Diabete mellito di tipo 2: monitorare la glicemia e seguire una dieta equilibrata.
Sovrappeso/obesità: tenere sotto controllo la circonferenza vita e l’indice di massa corporea, praticando attività fisica regolare.
Agire su questi cinque fronti può dimezzare il rischio cardiovascolare e ridurre la mortalità del 20%. Per facilitare questo percorso, FIPC ha organizzato screening gratuiti, incontri informativi e distribuzione di opuscoli con consigli pratici, durante tutto il mese di settembre e ottobre. Un’iniziativa che porta la prevenzione direttamente tra la gente, anche grazie alla visibilità ottenuta con lo spot trasmesso sui maxischermi degli stadi durante i Sedicesimi di Coppa Italia.
La Fondazione Italiana per il Cuore, attiva da oltre 35 anni, si propone come facilitatore tra cittadini, operatori sanitari e istituzioni. Il suo obiettivo è sviluppare consapevolezza, promuovere l’interazione tra mondo medico-scientifico e opinione pubblica, coinvolgere partner autorevoli e diffondere conoscenza attraverso studi e ricerche. Le sue attività si estendono anche alla prevenzione e cura delle patologie correlate, come diabete, BPCO, obesità, ictus cerebrale e scompenso cardiaco.
“Il cuore non è solo un organo: è un simbolo di vita, energia e responsabilità”, ha ribadito Emanuela Folco. “Ogni centimetro conta, ogni scelta fa la differenza. E oggi più che mai, la prevenzione è nelle mani di ciascuno di noi”. La campagna della Fondazione Italiana per il Cuore è un invito a prendersi cura di sé, a partire da piccoli gesti quotidiani. Perché proteggere il cuore significa proteggere il nostro futuro.





