Sempre più spesso si sente parlare di Digital Health o salute digitale. La pandemia, in quasi tutti i settori su cui si è abbattuta, ha esacerbato problematiche e difficoltà preesistenti colpendo in primis i soggetti più fragili.
L’emergenza COVID-19 ha messo dunque in evidenza la mancanza di una rete che rendesse possibile la fruibilità delle informazioni da parte di tutti gli attori clinici coinvolti e che permettesse al medico di gestire in modo adeguato e in sicurezza il paziente al domicilio. L’odierno Sistema Sanitario sconta dal punto di vista dei sistemi informativi e della condivisione dei dati una vista limitata dei fenomeni, con inevitabili impatti di diseconomia gestionale organizzativa, incidendo significativamente sul disavanzo economico di un sistema paese già di per sé fortemente indebitato.
Negli ultimi anni la sanità ha subito cambiamenti sia per affrontare il tema della cronicità che quello della prevenzione, con l’obiettivo di realizzare un’effettiva integrazione del percorso del paziente. In questo cambiamento la sanità digitale si è dimostrata essere strumento di supporto. La realizzazione di questo progetto rivoluzionario di salute digitale coinvolge tanto l’amministrazione sanitaria quanto i Comuni o le loro aggregazioni, secondo soluzioni organizzative suscettibili di una grande variabilità a seconda delle regioni ma che devono avere al centro la persona. Telesorveglianza domiciliare, teleconsulto, tele-monitoraggio, telemedicina sono attività che molte regioni hanno implementato in epoca COVID-19, quando si è reso necessario estendere la pratica medica oltre gli spazi fisici abituali.
Da questo punto di vista la privacy o il trattamento dei dati a norma non devono essere utilizzati come alibi per non procedere, perché non vi è alcun impedimento di questo tipo che non sia gestibile.
Dato che i numeri del disagio socio-sanitario cresceranno, occorre utilizzare tutti gli strumenti in possesso della tecnologia e dei sistemi per ottimizzarne la gestione operativa ed aumentare efficienza ed efficacia dell’azione per giungere all’obiettivo della salute digitale.
Gli strumenti digitali hanno svolto un ruolo fondamentale in Italia come in tutto il resto del mondo nella lotta all’epidemia di COVID-19. Queste novità non rappresentano specialità mediche ma strumenti di innovazione. L’indirizzo di tali attività verso i pazienti COVID-19 ha reso pensabile il loro utilizzo anche per pazienti cronici e/o fragili, più vulnerabili in caso di emergenza sanitaria.
Tutto questo, però, necessita di un ripensamento dell’organizzazione sanitaria e soprattutto di quella territoriale.
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