Urgente l’appello degli ortopedici. Da quando nel marzo scorso è scoppiata la pandemia di Coronavirus gli studenti di tutta Italia hanno dovuto rinunciare alle aule scolastiche per dedicarsi allo studio da remoto.
Un blocco che ha comportato però anche l’interruzione di tutte le attività sportive e quindi di screening per i giovani e i giovanissimi.
Nonostante la pericolosità del virus SARS-COV-2 non bisogna però dimenticarsi che esistono moltissime malattie e quindi con la ripresa di tutte le attività deve esserci anche una ripresa delle attività di screening.
Un gruppo di queste malattie, i cui screening sono stati quasi azzerati con il lockdown, riguarda le malattie del sistema scheletrico come scoliosi, ginocchia a X e piede piatto.
Questo genere di patologie nell’età adolescenziale colpisce 2 ragazzi su 100 fra i 12 e i 16 anni, mentre in quella infantile si dimostra più raramente, può presentarsi sotto l’anno di vita e rappresenta infatti solo l’1-2% di tutti i casi accertati. In tutti i casi se viene curata adeguatamente solo 2 bambini su mille rischiano conseguenze gravi.
La scoliosi è la deformità più comune della schiena, una patologia che insieme al ginocchio valgo (le cosiddette ginocchia ad X) e al piede piatto rappresentano le principali e più comuni deformazioni del sistema scheletrico che possono insorgere nei bambini e ragazzi in età pediatrica e pre-adolescenziale.
Per prevenire tutto questo è necessario, come sottolineato dalla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) in occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, ad uno scrupoloso e tempestivo screening ortopedico, già in età infantile e adolescenziale.
Per questi motivi l’appello degli ortopedici è molto importante.