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L’aria tossica uccide più di 100 bambini al giorno


L’UNICEF denuncia l’emergenza dell’inquinamento letale in Asia orientale e nel Pacifico e invoca misure immediate per proteggere le nuove generazioni.

L’aria contaminata rappresenta una delle principali minacce per la salute globale, colpendo in modo particolare i bambini. Secondo un’analisi dell’UNICEF, oltre 100 minori sotto i cinque anni muoiono ogni giorno in Asia orientale e nel Pacifico a causa delle conseguenze dell’esposizione a sostanze nocive. La situazione si aggrava ulteriormente durante la stagione secca, quando le concentrazioni di particelle tossiche nell’atmosfera raggiungono picchi pericolosi.

A rischio 500 milioni di bimbi

L’analisi dell’UNICEF rivela dati allarmanti: tutti i 500 milioni di bambini che vivono in Asia orientale e nel Pacifico sono esposti a livelli insalubri di agenti inquinanti. L’aria contaminata non solo compromette la salute fisica, ma può anche influenzare negativamente lo sviluppo cognitivo e comportamentale. L’inquinamento atmosferico domestico, dovuto all’uso di combustibili solidi per cucinare e riscaldare, è responsabile di oltre la metà dei decessi infantili legati alla qualità dell’aria. Inoltre, i bambini che crescono in aree altamente inquinate sono maggiormente esposti a infezioni respiratorie, bronchiti croniche e asma. Studi recenti hanno anche collegato l’inquinamento atmosferico a un aumento del rischio di autismo e disturbi dell’attenzione nei bambini. Un altro aspetto preoccupante è l’impatto dell’inquinamento sulle donne in gravidanza: respirare aria contaminata può portare a nascite premature e basso peso alla nascita, aumentando la probabilità di complicazioni durante i primi anni di vita del bambino. Gli effetti a lungo termine dell’inquinamento atmosferico sono altrettanto inquietanti. Studi dimostrano che l’esposizione costante a particelle sottili (PM2,5) e altri agenti inquinanti può ridurre l’aspettativa di vita e favorire lo sviluppo di malattie croniche, tra cui disturbi cardiovascolari e diabete. Inoltre, le neurotossine presenti nell’aria inquinata possono compromettere la capacità di apprendimento e concentrazione dei bambini, con conseguenze che si protraggono nell’età adulta.

Problema economico e sociale

L’inquinamento atmosferico non colpisce solo la salute, ma ha anche un impatto economico significativo. Le malattie correlate alla qualità dell’aria causano assenze scolastiche, riduzione della produttività e aumento della spesa sanitaria. Secondo la Banca Mondiale, nel 2019 l’inquinamento da PM2,5 ha generato un costo economico pari al 9,3% del PIL della regione Asia-Pacifico, ovvero oltre 2.500 miliardi di dollari. Le famiglie a basso reddito sono tra le più colpite, vivendo spesso in aree urbane densamente popolate e vicino a fonti di emissioni tossiche come fabbriche e strade trafficate. L’accesso a cure mediche adeguate è limitato, aggravando ulteriormente l’impatto sulla loro salute. Inoltre, i bambini di queste famiglie hanno meno possibilità di trasferirsi in zone con aria più pulita o di accedere a strumenti di protezione come mascherine e purificatori d’aria. Anche il settore educativo subisce le conseguenze dell’inquinamento. Le chiusure delle scuole dovute a livelli elevati di smog stanno diventando sempre più frequenti in alcune città asiatiche, interrompendo l’istruzione e ostacolando il percorso di apprendimento dei bambini. A lungo termine, questo fenomeno può contribuire a una maggiore disuguaglianza sociale, poiché i bambini più vulnerabili avranno meno opportunità di ricevere un’istruzione continua e di qualità.

Le azioni necessarie per contrastare questo fenomeno

Per affrontare questa crisi, l’UNICEF invita governi, aziende, il settore sanitario, genitori ed educatori a prendere misure urgenti:

  • politiche ambientali più stringenti – i governi devono rafforzare le normative sulla qualità dell’aria e promuovere l’uso di energie rinnovabili;
  • riduzione delle emissioni industriali – le aziende devono adottare tecnologie pulite e ridurre l’impatto ambientale delle loro attività;
  • miglioramento dei sistemi sanitari – il settore medico deve implementare diagnosi più efficaci e strategie di trattamento per le malattie legate all’inquinamento;
  • educazione e sensibilizzazione – genitori ed educatori possono aiutare i bambini a comprendere i rischi e adottare comportamenti più sostenibili;
  • monitoraggio della qualità dell’aria – aumentare le stazioni di rilevamento dell’inquinamento e rendere i dati accessibili al pubblico permette una maggiore consapevolezza e azioni tempestive;
  • Investimenti in infrastrutture sostenibili – incentivare il trasporto pubblico a basse emissioni e migliorare la gestione dei rifiuti può ridurre significativamente le fonti di inquinamento.

L’UNICEF sta lavorando con governi e comunità per implementare politiche efficaci e proteggere i bambini dagli effetti devastanti dell’inquinamento. Tra le iniziative in corso figurano il miglioramento del monitoraggio della qualità dell’aria, l’implementazione di sistemi di riscaldamento meno inquinanti e il rafforzamento dei sistemi sanitari. La salute dei bambini e il futuro delle prossime generazioni dipendono dalle scelte che verranno fatte oggi.

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