Lo dice a chiare lettere Valeria Corazza, presidente di Apiafco, l’associazione psoriasici italiani amici della Fondazione Corazza: “Alla psoriasi venga riconosciuta la dignità che merita”. E d’accordo con lei sono le Regioni nella richiesta di inserire la patologia nel Piano nazionale delle cronicità. La presidente Corazza auspica che si riapra la discussione e che ai pazienti con psoriasi venga riconosciuta la dignità che meritano
Si torna a parlare di psoriasi, patologia della pelle che interessa 1,8 milioni di persone di cui 250.000 in forma severa. La psoriasi espone al rischio di molteplici comorbidità: dalle malattie infiammatorie croniche intestinali a quelle metaboliche (diabete e obesità) e cardiovascolari, oltre al pesantissimo impatto sulla sfera psicologica. L’occasione per parlarne è stata giornata mondiale della psoriasi che si è celebrata il 29 ottobre. I dati, indicano che il 26% dei pazienti soffre di una comorbidità associata alla psoriasi, il 24% di due e il 19% di tre, e che almeno il 30% sviluppa l’artrite psoriasica.
Dati che fanno riflettere e agire: Apiafco, oltre a svolgere attività di screening e assistenza per i soci, da sempre fa pressing su Parlamento e Regioni, sia per far crescere la sensibilità politica rispetto alle malattie della pelle, sia per incidere nei processi decisionali che riguardano l’inserimento della patologia nel Piano nazionale di cronicità e l’adozione dei Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta), per una migliore presa in carico del paziente, che nel caso specifico non può che essere multidisciplinare.
“Poter entrare nel Piano nazionale delle cronicità significherebbe finalmente dare dignità a una malattia che non è di ‘peones’, ma riguarda un esercito” di persone – spiega la presidente Corazza –. Ora col fatto che la Conferenza delle Regioni ha chiesto un approfondimento proprio sull’inserimento della psoriasi nel Piano, si sta riaprendo un discorso, ovvero prima di essere discusso con le Regioni il piano dovrà essere ridiscusso in Parlamento”.
“Il nostro auspicio legittimato anche dal supporto tecnico-scientifico dalle società scientifiche di riferimento – Associazione Dermatologi-Venereologi Ospedalieri Italiani, Società Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e delle Malattie sessualmente trasmesse e Salutequità, è che i decisori ministeriali condividano le osservazioni e le proposte avanzate dalle Regioni e assumano una posizione altrettanto attenta al riconoscimento e alla garanzia dei diritti delle persone con psoriasi. Sostenere il diritto ad una presa in cura dedicata in tutte le regioni italiane, consentirebbe di agire anche sul versante della prevenzione”.
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