La Commissione Europea ha recentemente approvato belzutifan, un innovativo inibitore orale del fattore 2 alfa inducibile dall’ipossia (Hif-2α), segnando un importante traguardo nella lotta contro alcuni tipi di tumori rari e complessi. Questa approvazione, ottenuta grazie ai risultati promettenti degli studi Litespark-004 e Litespark-005, rappresenta secondo i clinici un passo avanti fondamentale per i pazienti affetti da malattie rare, in particolare la malattia di Von Hippel-Lindau (VHL) e il carcinoma renale a cellule chiare (RCC) nella forma metastatica precedentemente trattata.
Malattia di Von Hippel-Lindau e il carcinoma renale
La malattia di Von Hippel-Lindau è una patologia genetica ereditaria che predispone i pazienti a sviluppare tumori benigni e maligni in diversi organi, includendo il rene, il pancreas e il sistema nervoso centrale. I pazienti con questa sindrome si trovano spesso a dover affrontare una serie di interventi chirurgici e trattamenti, che possono compromettere significativamente la loro qualità di vita e la funzionalità degli organi colpiti. Il carcinoma renale a cellule chiare è una tipologia di cancro che può diffondersi rapidamente, rendendo la gestione della malattia complessa e impegnativa.
L’Innovazione
Belzutifan è ora approvato in monoterapia per due specifiche indicazioni: il trattamento di pazienti adulti affetti da VHL che necessitano di terapia per RCC localizzato, emangioblastomi del sistema nervoso centrale o tumori neuroendocrini del pancreas, e il trattamento di pazienti adulti con RCC a cellule chiare avanzato, che hanno progredito dopo almeno due linee di terapia, inclusi inibitori del recettore di morte programmata di tipo 1 (PD-1) o del ligando di morte programmata di tipo 1 (PD-L1).
L’approvazione di belzutifan è un elemento di novità sostanziale, sottolinea Alfonso Massimiliano Ferrara, dell’Unità tumori ereditari dell’Istituto Oncologico Veneto (IOV). “Dal 2003 a oggi abbiamo seguito 331 pazienti. L’approvazione di belzutifan è destinata a cambiare la pratica clinica e il suo arrivo, previo rimborso AIFA, rivoluzionerà l’approccio alla malattia di VHL nelle sue manifestazioni”, afferma Ferrara.
Alessandro Larcher, responsabile del programma VHL all’Ospedale San Raffaele di Milano, aggiunge: “Le persone con tumore renale a cellule chiare, associato a malattia, di VHL sono costrette a subire molti trattamenti ai reni, che possono comprometterne la funzione a lungo termine, portando anche a dialisi o trapianto. Una terapia innovativa come belzutifan può ridurre il numero di interventi chirurgici necessari e la loro complessità, con un miglior controllo della malattia”.
In Italia, sono attivi programmi specifici per le persone colpite dalla malattia di Von Hippel-Lindau, in particolare presso l’Istituto Oncologico Veneto di Padova e l’Ospedale San Raffaele di Milano. Queste strutture non solo offrono trattamenti di qualità, ma svolgono anche un ruolo cruciale nella ricerca e nello sviluppo di nuove terapie, contribuendo a migliorare le prospettive di vita dei pazienti.