Nasce il progetto “Il diabete una malattia molto Comune” per evidenziare l’importanza dell’accesso equo alle cure, la prevenzione e la diagnosi precoce, in particolare nelle periferie dove vivono persone più svantaggiate. Saranno attivate campagne di prevenzione e screening itineranti e workshop per sensibilizzare i decisori politici sui temi più importanti legati al diabete.
La Società italiana di diabetologia (Sid) e l’Associazione medici diabetologici (Amd) hanno lanciato il progetto “Il Diabete una malattia molto Comune” per evidenziare l’importanza dell’accesso equo alle cure, la prevenzione e la diagnosi precoce del diabete, in particolare nelle periferie dove vivono persone più svantaggiate. Il progetto “Il Diabete una malattia molto Comune” promuove campagne di prevenzione e screening itineranti con il coinvolgimento di farmacie, psicologi, infermieri, istituzioni locali, e prevede workshop per sensibilizzare i decisori politici sui temi più importanti legati al diabete, malattia cronica che in Italia interessa circa 4 milioni di persone e più di 1 milione non sa di averlo.
Il progetto “Il Diabete una malattia molto Comune” è stato presentato nella sede dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) a Roma in occasione dell’evento Amd-Sid “Diabete e accesso alle cure: se non ora quando?” realizzato in occasione della giornata mondiale del diabete. Amd e Sid hanno costituito Fesdi, alleanza contro il diabete, per parlare a una sola voce con le Istituzioni.
La campagna Amd-Sid mira ad ampliare le conoscenze sul diabete per gli operatori sanitari, per i cittadini che convivono con il diabete e per le istituzioni. Il progetto “Il Diabete una malattia molto Comune”, il cui risultato sarà presentato per la giornata del diabete 2023, parte dal tema proposto dalla International Diabetes Federation (Idf) sull’accesso alle cure per arrivare alla necessità di estendere in Italia l’assistenza specialistica e le cure a tutte le persone con diabete: ad oggi si è fermi al 30%. Per ridurre questo divario è necessario rendere i cittadini consapevoli, sensibilizzarli alla prevenzione del diabete e a rivolgersi tempestivamente al proprio medico.
“La giornata mondiale del diabete – osserva Angelo Avogaro, presidente SID – vuole indicare non solo ai decisori ma anche ai cittadini, la grande importanza della prevenzione nel ridurre l’incidenza del diabete e di come si può prevenire morbidità e mortalità legate a questa patologia. Si vuole inoltre ribadire l’importanza della prevenzione nel mantenere il cittadino in buona salute: è di questa che abbiamo bisogno per ridurre le cure e i costi relativi”.
“Il diabete, per alcuni aspetti, è una malattia legata a barriere socio-economiche che, inevitabilmente, hanno delle ripercussioni sullo stile di vita e sulla cura di sé – commenta Graziano Di Cianni, presidente AMD. “Nelle periferie e nelle aree più disagiate, infatti, il diabete risulta essere più frequente. L’obiettivo di AMD e SID è arrivare proprio qui, sviluppando, in sinergia con gli attori coinvolti sul territorio, come direttori generali, farmacisti, psicologi e infermieri, e con le istituzioni locali, iniziative per la promozione di campagne di screening, informazione e sensibilizzazione attraverso cui far conoscere il diabete e, al contempo, offrire spunti in sede istituzionale per una migliore gestione della malattia”.
“Oggi sindaci e amministratori locali possono fare molto attraverso una pianificazione dei territori più salutogenici e politiche pubbliche in grado di rafforzare servizi pubblici di prossimità e promuovere stili di vita sani – aggiungono Enzo Bianco, presidente del consiglio nazionale Anci e Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci e presidente intergruppo parlamentare ‘Qualità di vita nelle città’.
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