Si celebrava oggi, in tutto il mondo, il World Obesity Day, una giornata dedicata alla sensibilizzazione e alla lotta contro l’obesità, che colpisce milioni di persone. Quest’anno, l’Italia si trova in pole position, per così dire: potrebbe diventare il primo Paese al mondo a dotarsi di una legge specifica che definisce, anzi proclama, l’obesità nei termini di malattia cronica. Un traguardo ambizioso, ma necessario, considerando l’impatto crescente di questa affezione in termini di complicanze cardiovascolari metaboliche.
Il disegno di legge, che ha iniziato il suo iter a fine 2022, è stato presentato a grandi linee dal deputato Roberto Pella, primo firmatario del ddl, in occasione di un convegno tenutosi presso il Ministero della Salute. L’onorevole Pella ha annunciato che la legge è stata calendarizzata per aprile e si prevede la sua approvazione entro quella data. La norma prevede che l’assistenza alle persone affette da obesità venga inclusa nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), un passaggio fondamentale per garantire un accesso equo alle cure.
In aggiunta, il ddl inserisce l’obesità nel Piano Nazionale della Cronicità, istituisce un osservatorio dedicato e adotta misure per contrastare il consumo di alimenti contenenti sostanze dannose. La legge riconosce anche diritti specifici per le persone che soffrono di obesità, un segnale forte che punta a combattere lo stigma associato a questa condizione.
Nonostante l’obesità rappresenti una affezione tra le più serie a livello globale, manca un riconoscimento formale adeguato in Italia. Un network di società scientifiche e associazioni di pazienti ha lanciato un appello alle istituzioni, sottolineando che “l’obesità non è ancora sufficientemente riconosciuta come malattia cronica”, al punto da determinare una disparità nell’accesso alle cure e al supporto necessario.
Il Ministero della Salute si è mostrato favorevole alla proposta. Maria Rosaria Campitiello, capo dipartimento della Prevenzione, ha affermato che c’è un grande impegno da parte del Governo per affrontare il problema dell’obesità. È stato già stanziato un milione di euro fino al 2027 per iniziare a mettere in atto politiche efficaci, anche se Campitiello ha riconosciuto che si tratta di un primo passo insufficiente. Inoltre, è in fase di sviluppo un programma educativo che prevede l’inserimento di insegnamenti sui corretti stili di vita nelle scuole.
L’impatto dell’obesità in Italia è allarmante. Secondo l’Italian Barometer Obesity Report 2024, l’11,8% della popolazione adulta è obesa e il 36,1% è in sovrappeso. Tra i bambini di 8-9 anni, il 19% è in sovrappeso e il 9,8% è obeso. Questi dati sono particolarmente preoccupanti, soprattutto nelle Regioni meridionali e nelle aree economicamente svantaggiate, dove la tendenza continua a peggiorare.
Gli esperti mettono in guardia sul fatto che l’obesità non è solo un problema isolato, ma è un fattore di rischio significativo per una serie di malattie croniche. Raffaella Buzzetti, presidente della Società Italiana di Diabetologia, ha sottolineato come l’85-90% delle persone che sviluppano il diabete di tipo 2 siano in sovrappeso o obese. Inoltre, l’obesità è associata a complicanze cardiovascolari, renali e a un aumento del rischio di alcuni tumori.
Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ha annunciato l’istituzione di un Tavolo nazionale permanente sulla nutrizione, coinvolgendo il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e del Dipartimento dello Sport. L’obiettivo è quello di promuovere stili di vita sani e contrastare l’aumento dell’obesità, in particolare tra i più giovani.
In occasione della conferenza per l’Obesity Day, moderata da Federico Serra (nella foto sotto) hanno preso parte (in presenza, da remoto o tramite messaggi multimediali) illustri relatori:
Orazio Schillaci, Ministro della Salute
Roberto Pella, Presidente Intergruppo parlamentare Obesità, Diabete e NCDs
Daniela Sbrollini, Presidente Intergruppo parlamentare Obesità, Diabete e NCDs e Vice Presidente 10ª Commissione permanente del Senato
Elena Murelli, Componente 10ª Commissione permanente del Senato
Filippo Sensi, Vicepresidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani
Ignazio Zullo, Componente 10ª Commissione permanente del Senato
Maria Rosaria Campitiello, Capo Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute
Giovanni Capelli, Direttore del CNaPPS dell’Istituto Superiore di Sanità
Andrea Lenzi, Presidente del CNBBSV della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Presidente OPEN Italy
Rocco Barazzoni, Presidente della Società Italiana dell’Obesità-SIO
Luca Busetto, Vice-President for the Southern Region of European Association for the Study of Obesity – EASO
Raffaella Buzzetti, Presidente della Società Italiana di Diabetologia-SID e Presidente FeSDI
Diana Castillo, Vice Presidente ECPO – European Coalition for People living with Obesity
Giuseppe Fatati, Presidente Italian Obesity Network IO-NET
Paolo Sbraccia, Presidente IBDO Foundation
Iris Zani, Presidente Amici Obesi
Da segnalare, di seguito, anche gli interventi preordinati dei rappresentanti delle Società Scientifiche, delle Fondazioni e delle Associazioni Pazienti firmatarie del Manifesto dell’Alleanza Italiana sull’Obesità:
Barbara Paolini, Presidente ADI – Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica
Riccardo Candido, Presidente AMD – Associazione Medici Diabetologi
Marco Chianelli, in rappresentanza AME – Associazione Medici Endocrinologi
Tiziana Nicoletti, in rappresentanza di Cittadinanzattiva
Angelo Avogaro, Coordinatore per l’Italia EUDF – European Diabetes Forum
Vincenzo Bruni, in rappresentanza SICOB – Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche
Giannetta Elisa, in rappresentanza SIE – Società Italiana di Endocrinologia
Valentino Cherubini, Presidente SIEDP – Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica
Alessandro Rossi, Presidente SIMG – Società Italiana di Medicina Generale
Questi esperti hanno discusso temi cruciali legati all’obesità e alla salute, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere azioni concrete per affrontare questa crescente problematica.
La giornata mondiale dell’obesità rappresenta un’importante occasione di riflessione e mobilitazione. L’Italia, con l’imminente approvazione della legge sull’obesità, si prepara a fare un passo decisivo verso il riconoscimento di questa malattia come questione di salute pubblica. La posta in gioco è notevole, ma il cambiamento è possibile, se è vero che occorre investire in politiche di prevenzione e cura, offrendo a tutti i cittadini percorsi di prevenzione e accesso a trattamenti efficaci, accompagnati dal ritorno a corretti stili di vita. La salute, anzi il futuro della nostra società, dipende da questo impegno collettivo.
