Gli animali e i bambini, un binomio spesso indissolubile. Ecco perché la Pet Therapy è così importante per i piccoli ammalati.
Il cane poi, protagonista di questa esperienza di Pet Therapy, è spesso l’animale con cui vengono prima in contatto e fa parte dell’immaginario infantile del bambino. A Pisa, nelle corsie dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, una rottweiler di nome Dea sta facendo dei piccoli e grandi miracoli: bimbi autistici che hanno aperto una porta sul mondo, bimbi anoressici che hanno ripreso a mangiare e bimbi malati di cancro che ritrovano il sorriso.
La forza della Pet Therapy è questa! I cani hanno un importante effetto calmante sui bambini e possono essere utili nell’affrontare delle attività stressanti per il piccolo, quali una visita medica, una medicazione e soprattutto la tensione/attenzione sulla propria malattia. Grazie al momento giocoso col cane si prende distanza da eventi traumatici e si può allontanare, anche solo per qualche minuto, la percezione di essere malato e in ospedale.
La Pet Therapy ha l’ambizioso obiettivo di umanizzare le cure, migliorando il più possibile la degenza del piccolo paziente in ospedale. Una terapia del dolore non farmacologica perché un amico a quattro zampe può alleviare il dolore, spostare l’attenzione su qualcosa di altro, può essere una ventata di novità, uno squarcio di vita quotidiana, una speranza per il bambino e per la sua famiglia. Anche il genitore che vede il proprio figlio felice si sente più sollevato e sereno, il genitore più sereno tende a rapportarsi in modo diverso al personale medico e il personale medico può instaurare un rapporto di fiducia con il genitore.
In alcuni hospice per bimbi, dove i piccoli pazienti vivono una quotidianità drammatica, medici e personale ospedaliero lungimiranti permettono (o addirittura chiedono) che i piccoli vengano visitati dai loro animali domestici.
Ricordiamo però che spesso in queste strutture, come in tutte le più importanti strutture ospedaliere dedicate ai bimbi, arrivano per curarsi bambini e famiglie provenienti da tutta Italia, dall’Europa e anche dal Mondo, e per loro è impossibile essere visitati dai propri animali domestici. Ecco che sarebbe bello, meglio indispensabile, se in ogni ospedale si destinassero fondi ai progetti di pet therapy!
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