Le farmacie si stanno affermando grazie alla loro proiezione capillare nel territorio, sempre pronte a svolgere un ruolo di pubblica utilità nell’immediatezza e senza tutte quelle procedure burocratiche che contraddistinguono talvolta altri segmenti del sistema sanitario, nel ping-pong tra territorio, diagnostica e specialistica. L’ultimo rapporto diffuso da Cittadinanzattiva e Federfarma, il settimo della serie, ha messo in luce l’evoluzione straordinaria dell’offerta di servizi del farmacista, segnalando un trend positivo verso una maggiore integrazione delle farmacie nella rete dell’assistenza. Dalla telemedicina agli screening, dalla consulenza ai controlli e monitoraggio, finanche le vaccinazioni, le farmacie si sono evolute. Anni addietro erano considerate alla stregua di semplici punti di erogazione dei medicinali, oggi si configurano come veri e propri presidi sanitari multifunzionali, a maggior ragione nelle aree più decentrate del Paese, in grado di svolgere una funzione basilare ai fini della sostenibilità del sistema.
Presentato ieri a Roma, il report Federfarma Cittadinanzattiva ha coinvolto un ampio campione di 1.600 farmacie e 1.200 cittadini, rivelando che il numero degli sportelli che partecipano alla sperimentazione della “farmacia dei servizi” è aumentato dal 60% dei primi tre anni a oltre il 70% negli ultimi due, raggiungendo una percentuale del 73,8% prevista per il 2024. Questa evoluzione è stata salutata positivamente dal sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, che ha sottolineato l’importanza di questi dati nel poter confermare e, auspicabilmente, rendere legge l’iniziativa.
I dati evidenziano la crescente offerta di servizi nelle farmacie, con un significativo aumento delle strutture che propongono test ed esami diagnostici. Le farmacie che offrono il test della glicemia sono l’83,7%, quelle per il colesterolo il 79,1%, e per i trigliceridi il 74,7%. Inoltre, il 79,1% delle farmacie ha attivato servizi per la prenotazione di esami (CUP e correlati). Un dato particolarmente rilevante è l’adesione ai programmi di screening, che ha visto una crescita straordinaria: dal 18% nel 2018 al 79,8% per il colon-retto nel 2024. Tuttavia, nonostante questo aumento, il coinvolgimento dei cittadini nelle campagne di prevenzione rimane limitato, attestandosi solo al 23,6%. Maria Vitale, responsabile del rapporto per Cittadinanzattiva, ha sottolineato come la comunicazione più efficace da parte delle farmacie possa aumentare la consapevolezza e l’adesione della popolazione.
La telemedicina rappresenta un’altra area in espansione: il monitoraggio della pressione arteriosa e l’elettrocardiogramma (ECG) sono attivi rispettivamente nel 71,1% e nel 76,6% delle farmacie. Tuttavia, il supporto per l’aderenza terapeutica resta una criticità, con solo il 28,3% dei farmacisti impegnati in questo ambito; un dato che dimostra come il 51,9% dei farmacisti sia interessato, ma abbia trovato ostacoli burocratici.
La questione della disponibilità dei farmaci continua a rappresentare un nodo cruciale per le farmacie e i cittadini. Il 98,9% dei farmacisti ha segnalato carenze di medicinali nel corso dell’anno, un problema particolarmente grave per i farmaci utilizzati per le malattie croniche (94,1%). Inoltre, il 79,8% dei farmacisti ha iniziato a gestire la distribuzione dei farmaci riclassificati dalla fascia A-PHT (cioè quelli forniti su prescrizione specialistica) a quella A, disponibile nelle farmacie e a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Questa novità è stata ben accolta da oltre il 55,9% dei farmacisti, mentre il 32,7% dei cittadini non ne è ancora a conoscenza.
Il confronto tra AIFA e il ministero della Salute, previsto per il 13 marzo, si preannuncia cruciale per discutere ulteriori farmaci da spostare dalla distribuzione diretta a quella convenzionata, un cambiamento che, se attuato, potrebbe migliorare ulteriormente l’accesso ai farmaci per i cittadini.
Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, ha sottolineato come i dati raccolti negli anni offrano una valutazione civica sulla “farmacia dei servizi”, rispondendo ai bisogni dei cittadini, in particolare quelli delle aree interne e delle popolazioni fragili. Daniele Dani, vicepresidente di Sunifar, ha messo in evidenza la necessità di riportare i medici non solo nelle zone rurali, ma anche nei quartieri meno appetibili delle città, per contrastare la desertificazione sanitaria.
Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale, ha ribadito l’impegno a costruire un percorso verso un’assistenza di prossimità che metta al centro la salute e il benessere del cittadino. Questa visione strategica sottolinea l’importanza di un sistema sanitario integrato, dove le farmacie svolgono un ruolo fondamentale nel garantire servizi accessibili e di qualità per tutti
Il settimo Rapporto sulla Farmacia, presentato da Cittadinanzattiva e Federfarma, segna un passo importante verso la valorizzazione del ruolo delle farmacie nel sistema sanitario italiano. Con l’aumento dei servizi offerti e l’integrazione della telemedicina, le farmacie si confermano come punti di riferimento essenziali per la salute dei cittadini, contribuendo a garantire un accesso equo e tempestivo alle cure, specialmente nelle aree più vulnerabili del Paese. La strada da percorrere è ancora lunga, ma i dati raccolti offrono un quadro positivo e incoraggiante per il futuro della sanità in Italia.