Sono passati 119 da quando fu assegnato il primo premio Nobel per la chimica. In oltre un secolodi storia sono stati insigniti del prestigioso premio ricercatori che più hanno profondamente cambiato, con le loro scoperte, questa scienza.
Anche quest’anno è così, infatti il Nobel per la Chimica è stato consegnato a Emmanuelle Charpentier, francese, e Jennifer Doudna, americana. Le motivazioni, rilasciate da trazione dal Karolinska Institutet di Stoccolma attribuiscono alle due ricercatrici la capacità di “riscrivere il codice della vita”.
Le esperte di ingegneria genetica infatti hanno creato Crispr, un metodo per riscrivere le basi del Dna arrivato nei laboratori da appena un decennio. Questo sistema però ha il merito di aver rivoluzionato il lavoro degli scienziati promettendo la cura di molte delle malattie che hanno una base genetica.
Alcune sperimentazioni sono in corso anche per il cancro. Con questo metodo sono nate, qualche anno fa due bambine con il genoma modificato e che altrimenti sarebbe invece nate con malattie genetiche terminali.
L’applicazione del Crispr però non è soltanto sugli esseri umani ma si può modificare geneticamente anche il DNA animale e vegetale con una precisione estremamente alta, aprendo infinite strade. Come spesso accade per le grandi scoperte c’è una lotta sui brevetti.
Fra i vari protagonisti in lotta per la paternità della scoperta Stoccolma ha deciso di premiare le due ricercatrici che da più tempo si dedicavano alla ricerca sul Crispr, riconoscendo il lavoro di due donne che erano partite dalla ricerca di base.
Ai vincitori del Premio Nobel vengono assegnati anche dei soldi, pari a circa 8 milioni di corone. Il Premio viene consegnato ogni anno dal Re di Svezia.
Emmanuelle Charpentier (52 anni) è nata nel 1968 i, Juvisy-sur-Orge, ha completato gli studi presso l’Istituto Pasteur e attualmente lavora in Germania, a Berlino, dove dirige l’Istituto Max Planck Unit per le Scienze dei patogeni.
Jennifer A. Doudna (56 anni) è nata nel 1964 a Washington e, dopo gli studi nell’Università di Harvard, si è trasferita nell’Università della California a Berkeley, dove attualmente lavora.
di storia sono stati insigniti del prestigioso premio ricercatori che più hanno profondamente cambiato, con le loro scoperte, questa scienza. Anche quest’anno è così, infatti il Nobel per la Chimica è stato consegnato a Emmanuelle Charpentier, francese, e Jennifer Doudna, americana.
Le motivazioni, rilasciate da trazione dal Karolinska Institutet di Stoccolma attribuiscono alle due ricercatrici la capacità di “riscrivere il codice della vita”. Le esperte di ingegneria genetica infatti hanno creato Crispr, un metodo per riscrivere le basi del Dna arrivato nei laboratori da appena un decennio.
Questo sistema però ha il merito di aver rivoluzionato il lavoro degli scienziati promettendo la cura di molte delle malattie che hanno una base genetica. Alcune sperimentazioni sono in corso anche per il cancro. Con questo metodo sono nate, qualche anno fa due bambine con il genoma modificato e che altrimenti sarebbe invece nate con malattie genetiche terminali.
L’applicazione del Crispr però non è soltanto sugli esseri umani ma si può modificare geneticamente anche il DNA animale e vegetale con una precisione estremamente alta, aprendo infinite strade. Come spesso accade per le grandi scoperte c’è una lotta sui brevetti.
Fra i vari protagonisti in lotta per la paternità della scoperta Stoccolma ha deciso di premiare le due ricercatrici che da più tempo si dedicavano alla ricerca sul Crispr, riconoscendo il lavoro di due donne che erano partite dalla ricerca di base.