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Prostata: diagnosi precoce e prevenzione per salvare vite in Lombardia


Prostata: il tumore più diffuso tra gli uomini può essere affrontato con prevenzione, diagnosi precoce e tecnologie innovative.

Quando si parla di prostata, è importante sapere che si tratta del tumore più frequente nella popolazione maschile. Fortunatamente, oggi è anche tra i più curabili: la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi raggiunge il 95%. Ma questo risultato positivo non deve far abbassare la guardia. La vera chiave per affrontare con successo il tumore della prostata è la prevenzione e la diagnosi precoce. Durante l’evento “Il tumore della prostata in Lombardia. Dalla diagnosi alla cura: nuove speranze per i pazienti”, promosso da Motore Sanità, è intervenuto Giulio Gallera, Presidente della Commissione speciale PNRR della Regione Lombardia, che ha sottolineato l’importanza della sensibilizzazione maschile su questo tema.

Servono più screening e informazione

È vero – ha dichiarato Gallera – che il tumore della prostata è oggi spesso una malattia cronica con ottime possibilità di recupero. Ma questo è possibile solo se si investe su diagnosi precoce, tecnologie avanzate e, soprattutto, sulla formazione e informazione degli uomini, che spesso non si controllano abbastanza”. La prostata è un organo molto delicato per la salute e l’identità maschile, e affrontare una patologia a questo livello ha ricadute non solo fisiche, ma anche psicologiche. È per questo che tecniche meno invasive, diagnosi tempestive e approcci personalizzati diventano strumenti fondamentali per una cura completa e dignitosa.

Tecnologia, prevenzione e sistema sanitario più sostenibile

Promuovere la prevenzione della prostata e attivare campagne di screening mirate agli uomini over 50 significa anche garantire una sostenibilità maggiore del sistema sanitario regionale. Diagnosi tardive, infatti, costano di più in termini economici e umani. Intervenire precocemente consente trattamenti più efficaci, meno invasivi e con impatto minore sulla qualità della vita del paziente.

Come istituzioni regionali – ha proseguito Gallera – abbiamo il dovere di spingere perché l’assessorato alla sanità e la giunta attivino sempre più azioni concrete di sensibilizzazione sulla prostata, affinché gli uomini lombardi siano più informati, controllati e consapevoli”.

L’impegno della Regione Lombardia per il futuro

La strada da percorrere, secondo Gallera, passa da una maggiore educazione sanitaria maschile e da una rete sanitaria capace di rispondere in modo uniforme sul territorio, integrando prevenzione, innovazione e presa in carico del paziente a 360 gradi. La prostata non è solo un tema medico, ma anche sociale e culturale: rompere i tabù, parlare apertamente di salute maschile e favorire l’accesso agli screening è la chiave per salvare vite oggi e nel futuro.

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