L’amiloidosi cardiaca è una malattia rara caratterizzata dal deposito anomalo di proteine nel cuore. Si tratta di una condizione complessa, spesso diagnosticata tardivamente, con un impatto significativo sulla qualità della vita e sulla sopravvivenza dei pazienti.
Migliorare ulteriormente il percorso diagnostico della malattia riducendone il ritardo e ottimizzare la prescrizione delle terapie dando il massimo ai pazienti. Sono queste alcune delle sfide che il Piemonte sta affrontando per migliorare la gestione di una malattia rara, ma non troppo, come l’amiloidosi cardiaca.
L’aumento dei casi diagnosticati non solo sottolinea il fatto che non è proprio una malattia rara, ma sottolinea altresì la necessità di rafforzare i programmi di formazione e aggiornamento per i medici, al fine di garantire una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo.
Abbiamo intervistato i clinici che hanno partecipato al convegno dedicato alle malattie rare e la loro gestione, organizzato da Motore Sanità a Torino lo scorso 16 ottobre. Tra stato dell’arte e prossime sfide, l’impegno è comune: migliorare il percorso di diagnosi e cura della persona con amiloidosi cardiaca.
Roberta Fenoglio, Direttore S.C. Nefrologia e Dialisi a Direzione Universitaria, San Giovanni Bosco ASL Città di Torino
Walter Grosso Marra, Direttore S.C. di Cardiologia del Presidio Ospedaliero di Ivrea
Paola Lusardi, Ambulatorio Scompenso Cardiaco e Cardiomiopatie – Maria Pia Hospital GVM Care & Research Torino





