Intervista a Giovanni Migliore, Presidente FIASO
Le malattie cardiovascolari costituiscono una delle principali emergenze sanitarie in Italia, con oltre 224mila decessi ogni anno e una media di circa 600 morti al giorno. Inoltre, più di un milione di pazienti ad alto rischio non raggiunge gli obiettivi di sicurezza indicati dalle linee guida internazionali, evidenziando l’urgenza di una prevenzione efficace. È stimato che 47mila decessi potrebbero essere evitati con un semplice controllo dei livelli di colesterolo e che molte altre vite potrebbero essere salvate intervenendo su circa l’1% della popolazione affetta da ipercolesterolemia genetica, un gruppo a rischio elevato di morbilità e mortalità precoce (sotto i 50-55 anni).
Questi argomenti sono stati approfonditi durante un incontro organizzato da Motore Sanità in collaborazione con la Società Italiana Studi sull’Arteriosclerosi (SISA). L’evento ha riunito esperti del settore per discutere l’importanza di un approccio sistemico nella lotta alle malattie cardiovascolari, sottolineando la necessità di colmare il divario tra le scoperte scientifiche e la loro applicazione pratica nei processi assistenziali.
Giovanni Migliore, Presidente di FIASO, ha commentato: “Il Servizio Sanitario Nazionale è una risorsa fondamentale per il nostro paese, un bene prezioso che dobbiamo proteggere e sviluppare. Non possiamo garantire la sostenibilità di questo servizio senza una maggiore consapevolezza riguardo le opportunità offerte dalla prevenzione. Oggi abbiamo discusso di prevenzione e dell’importanza di combinare nuove tecnologie con strategie preventive. Questo è l’unico modo per garantire ai nostri figli l’assistenza che abbiamo avuto, mantenendo il nostro paese ai vertici internazionali in termini di salute, come la mortalità evitabile e l’aspettativa di vita. La nostra sfida è anche sostenuta dalla solidarietà e dalla professionalità del nostro management”.
Migliore ha poi aggiunto: “Le domande sul rischio cardiovascolare ci pongono davanti a una realtà complessa. È vero che gli uomini tendono a essere più a rischio, ma le donne, soprattutto dopo i 50 anni, possono presentare rischi ancora maggiori. Questo rischio è legato a uno stile di vita che nel tempo accomuna uomini e donne, complicato da cambiamenti ormonali. Dobbiamo anticipare questi problemi, non solo preoccuparcene ma occuparcene attivamente. Adottare uno stile di vita sano è cruciale per ridurre i problemi e le malattie”.Concludendo, Migliore ha affermato: “La Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, FIASO, che rappresenta il 90% delle aziende sanitarie italiane, accetta la sfida di garantire la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Lo facciamo ogni giorno con impegno, e possiamo farlo meglio con il contributo dei cittadini e investendo maggiormente nella prevenzione”.
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