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Trapianto di cuore, corsa contro il tempo per salvare un uomo. L’organo proveniva dalla Transilvania.

Non era mai accaduto che un paziente attendesse un trapianto di cuore per sole due ore e che si trapiantasse un organo proveniente da un paese lontano. Invece è successo.

La bella storia a lieto fine è di qualche giorno fa e mette in evidenza la forza della donazione e del lavoro di squadra dei medici del Centro trapianto di cuore dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, diretto dal professor Mauro Rinaldi, che ha portato a termine un trapianto eccezionale.

La donazione resta l’unico strumento perché storie eccezionali come queste possano  effettivamente concretizzarsi. A questo si aggiunge la collaborazione tra le diverse organizzazioni nazionali di trapianto e la capacità e l’impegno dei singoli Centri di trapianto cardiaco.

E’ la storia di un uomo di 41 anni e di un trapianto di cuore record che ha dello straordinario. Proprio in una sala operatoria del Centro trapianti questo uomo è stato salvato grazie ad un trapianto record dopo solo due ore dall’inserimento in lista di attesa. Il cuore proveniva dalla Transilvania, in Romania. L’uomo è stato tenuto in vita durante il trapianto attraverso un  dispositivo di circolazione extracorporea.

L’uomo si trovava all’ospedale San Martino di Genova, soffriva di una grave miocardiopatia fulminante che aveva dato i primi segnali all’inizio di agosto. Le sue condizioni di salute avevano reso assolutamente necessario l’impianto di un sistema di assistenza cardiocircolatoria e respiratoria che non aveva, però, permesso un recupero della funzione cardiaca ad oltre dieci giorni della sua applicazione.

Da qui la richiesta dei medici genovesi di inserire l’uomo in lista per trapianto di cuore in urgenza. Sono trascorse solo due ore dall’arrivo del paziente alla Città della Salute di Torino che è arrivata la segnalazione della disponibilità del cuore di un donatore di 29 anni, morto per emorragia cerebrale in Transilvania.

Come ricordano i medici “Dopo un’accurata valutazione della documentazione clinica e degli aspetti organizzativi relativi ad una donazione ad oltre 1400 chilometri di distanza, il cuore è stato accettato dal Centro di Torino per il giovane paziente ligure in emergenza di trapianto”.

La macchina organizzativa del Coordinamento regionale trapianti del Piemonte diretto dal professor Antonio Amoroso e del Centro nazionale trapianti di Roma, diretto dal dottor Massimo Cardillo, ha fatto il resto: un’équipe della cardiochirurgia delle Molinette è partita per il prelievo di cuore in tarda serata con un volo dedicato.

Confermata l’idoneità dell’organo per il trapianto, l’uomo, all’arrivo del cuore, è stato sottoposto all’intervento chirurgico.

Il trapianto di cuore è durato più di otto ore. È stato eseguito dal professor Massimo Boffini, con l’aiuto della dottoressa Erika Simonato e degli anestesisti dottor Carlo Burzio e Matteo Giunta.

“Il cuore donato ha ricominciato a battere nel nuovo torace dopo 4 ore e mezza dal suo prelievo dal donatore, tanto ci è voluto per la fase di prelievo, trasporto e impianto del cuore nuovo” ricordano i chirurghi.

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