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Tumore al polmone, gli esami per la prevenzione

Il carcinoma del polmone è una delle principali cause di morte per tumore a livello globale, in molte aree del nostro Paese viene indicato tra quelli in maggior crescita di incidenza e mortalità e ancora oggi tra quelli più difficilmente curabili nonostante i successi dell’immunoterapia, in quanto scovato quando è già in fase avanzata. Un tumore che
rappresenta dunque non solo una sfida clinico-terapeutica ma anche un grave problema socioeconomico.
Gli stili di vita errati e l’inquinamento atmosferico sono le cause principali del carcinoma del
polmone. In Italia i dati epidemiologici restano allarmanti.
Secondo quanto riportato dall’AIRTUM e dall’AIOM (dicembre 2023), il carcinoma del polmone
rappresenta nel 2023 circa il 14% delle diagnosi di tumore negli uomini e il 7,4% nelle donne,
attestandosi globalmente tra i due sessi come terzo tumore con più di 35.000 nuovi casi e con una
incidenza in crescita. Dietro ogni statistica si nascondono storie di vita, diverse terapie, speranze
infrante e tanto dolore. “Purtroppo viviamo in un periodo in cui il tecnofeudalesimo e le
multinazionali petrolchimiche stanno inquinando il pianeta e danneggiando la salute dei suoi abitanti e la prevenzione e diagnosi precoce sono le più efficaci armi che possiamo imbracciare” ha spiegato Pasquale Ruffolo già a capo della Chirurgia toracica dell’istituto Pascale di Napoli – alla presentazione del suo ultimo libro presso la sede dell’Ordine dei medici di Napoli – a cui ha partecipato anche il leader dei camici bianchi partenopei Bruno Zuccarelli. presentazione deldell’Ordine dott. Bruno Zuccarelli.
Ruffolo ha evidenziato l’importanza della TAC per la diagnosi precoce dei tumori del polmone ed i test genetici e di alcune sostanze tossiche in chiave di prevenzione.
Nelle varie relazioni di docenti, specialisti ed esperti della materia che hanno partecipato alla presentazione (tra gli altri Osvaldo Acquaviva, Marco Trifuoggi, Flavia Conte, Alfonso Reginelli, e sul fronte medico legale gli avvocati Claudia Ruggiero Perrino Francesco Lomonaco, Emilia Marotta ed il professor Luigi Pastorelli, è stato ribadito che l’inquinamento ambientale, ed in particolar modo l’inquinamento atmosferico, rappresenta una delle principali minacce per malattie cronico-degenerative, non solo per tumori del polmone, con notevoli danni alla salute pubblica e con considerevole impatto sulla mortalità, sulla mobilità, sull’aspettativa di vita e sull’incidenza di tante malattie. L’analisi delle fonti ambientali e comportamentali di inquinamento, evidenziano che non solo il ruolo di stili di vita errati, come il tabagismo, l’uso di droghe ed alcolici, ma anche il consumismo usa e getta, la dipendenza dall’auto privata, la dieta ad alto impatto ambientale e lo spreco energetico sono, in un’ottica One Health, nodi da affrontare con una visione di vita diversa. La ricerca di base e clinica, attraverso l’analisi dei meccanismi patogenetici (stress ossidativo e infiammazione cronica di basso grado) hanno chiarito il legame tra esposizione agli inquinanti e lo sviluppo di patologie respiratorie, cardiovascolari, metaboliche ed oncologiche, per cui risulta chiaro ed importante valutare alcuni test genetici ovvero dosare nelle diverse matrici biologiche alcune sostanze tossiche dannose alla nostra salute e messe in correlazione con il carcinoma del polmone. Metalli pesanti, amianto, nichel, alluminio, cromo, lantanio, etc. Sono i principali imputati di questi meccanismi carcinogenetici agendo sia sul genoma che su fattori a valle regolativi dell’espressione genica. Sotto la lente i nuovi approcci di integrazione nutraceutica, con particolare attenzione alla nutrigenomica e all’onconutraceutica, discipline che studiano l’interazione tra nutrienti e geni che si rivelano di fondamentale importanza per neutralizzare l’impatto dannoso di un ambiente inquinato. Sono stati approfonditi esempi chiave come l’influenza degli Omega-3 sui geni FADS, della vitamina D sul recettore VDR e dei polifenoli sugli enzimi epigenetici. Fari puntati anche su strategie dietetiche innovative come la dieta mima-digiuno, la restrizione calorica ciclica e l’uso di attivi nutraceutici contro la resistenza farmacologica.
La proposta insomma di una visione integrata tra ambiente, stile di vita e medicina personalizzata in cui emerge il potenziale della nutrizione come strumento di prevenzione e supporto terapeutico in oncologia.
Nel libro di Ruffolo i nei capitoli dedicati alle forme e ai comparti dell’inquinamento vengono analizzate le principali tipologie di contaminanti ambientali e i loro effetti su ecosistemi e salute umana. Si descrivono gli inquinanti organici e inorganici, dai metalli pesanti ai composti organici volatili, fino alle nuove sostanze emergenti come farmaci, microplastiche e PFAS, oggi al centro della ricerca scientifica. Viene inoltre approfondito l’impatto dell’inquinamento su acqua, aria, suolo, alimenti e tessuti, sottolineando come ogni comparto sia interconnesso e contribuisca all’esposizione complessiva dell’uomo. Emerge da tutto questo una riflessione profonda sulla necessità di strategie condivise di monitoraggio, prevenzione e sostenibilità ambientale. Come la disamina dei fattori di criticità, riferiti al settore della lavorazione della gomma e delle plastiche, rappresentati dall’approccio classico della Analisi dei Rischi R=PxM, sia in relazione alla tutela dei lavoratori tramite il Dlgs 81/2008,che in relazione alla tutela dell’Ambiente mediante il D. S. S-Decision Support Sistem. Una minuziosa disamina delle caratteristiche della Metodica LER-Law Engineering Risk (metodica sviluppata dall’autore) permette, rispetto dall’approccio classico, di ridurre il verificarsi di incidenti in ambiente lavorativo connessi alla lavorazione della gomma e della plastica del 50%. Tale innovativo approccio LER-Law Engineering Risk permette al decisore di ottenere nel caso di una bonifica del sito inquinato O dell’area industriale dismessa un significativo 40% di aumento del risultato atteso, rispetto all’approccio classico rappresentato dal D. S. S.. Tali valutazioni valgono principalmente per quelle città dotate di porti, aeroporti ed intenso traffico veicolare come le grandi città con ai lati costruzioni di amianto, con notevole impatto ambientale e grave danno alla salute umana.
“Il Codice dell’ambiente innova la nozione di danno ambientale – conclude Ruffolo – ampliandola ed introducendo il principio “chi inquina paga” che sancisce la responsabilità degli operatori, che con la loro attività hanno causato un danno all’ambiente in cui viviamo ma vengono addossate al solo responsabile del danno”.

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