L’aggiunta del farmaco pembrolizumab alla terapia standard riduce del 30% il rischio di progressione della malattia o di morte. Dopo 25 anni potrebbe cambiare il trattamento
Dopo 25 anni potrebbe cambiare le modalità di trattamento del tumore della cervice uterina con un grande vantaggio per le pazienti in termini di controllo della malattia e di sopravvivenza. Uno studio multicentrico di fase III pubblicato sulla rivista Lancet ha infatti scoperto che l’aggiunta dell’immunoterapia al trattamento standard con chemio-radioterapia riduce del 30% il rischio di progressione della malattia o di morte. Lo studio è stato ideato e coordinato da Domenica Lorusso, oggi responsabile della Ginecologica Oncologica di Humanitas San Pio X e professoressa ordinaria di Humanitas University, mentre era responsabile UOC Programmazione Ricerca Clinica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS a Roma.