Contenuti esclusivi

Verona prima in Italia con Firenze ad attivare il corso di laurea in osteopatia per il prossimo anno accademico

L’università di Verona, assieme a Firenze, è stata la...

Sempre più infermieri precari (+154%) e depressi. L’indagine nazionale del Nursing Up

Preoccupazioni sulle condizioni lavorative e di salute degli infermieri...

Oms: nuove linee guida per smettere di fumare negli adulti

Interventi comportamentali, digitali e farmacologici per supportare oltre 750...

Infarto: nuovi indicatori di allarme differenti per uomini e donne rilevati da uno studio rivoluzionario

Segnali d’allarme per l’infarto: Differenze tra uomini e donne rivelate da uno studio innovativo, un passo avanti nella prevenzione cardiaca

Un nuovo studio americano ha gettato luce su indicatori di allarme per l’infarto cardiaci che differiscono tra uomini e donne, aprendo la strada a un approccio più mirato alla prevenzione e al trattamento di questa letale condizione cardiaca. La ricerca, condotta presso lo Smidt Heart Institute di Cedars-Sinai, California, ha identificato segnali chiave che possono manifestarsi fino a 24 ore prima di un infarto.

Secondo lo studio pubblicato su ‘Lancet Digital Health’, il 50% delle persone colpite da un arresto cardiaco ha manifestato un segnale di allarme significativo il giorno precedente all’evento. Questa scoperta mette in evidenza l’importanza di riconoscere e interpretare questi segnali premonitori per prevenire tragedie.

Nel corso della ricerca, è emerso che le donne tendono a sperimentare la mancanza di respiro come sintomo premonitore di un infarto, mentre negli uomini il dolore al petto è più comune. Questa differenza di sintomi potrebbe spiegare perché le donne spesso non ricevono un trattamento tempestivo per l’infarto, poiché i sintomi atipici possono essere sottovalutati.

Tuttavia, le differenze di genere non si fermano qui. Lo studio ha individuato sottogruppi più piccoli di pazienti, di entrambi i sessi, che hanno manifestato sintomi come palpitazioni, attività simil-convulsivante e sintomi simil-influenzali prima dell’arresto cardiaco improvviso. Queste scoperte sottolineano l’importanza di considerare una vasta gamma di sintomi premonitori e di non trascurare segnali apparentemente minori.

L’arresto cardiaco improvviso è estremamente pericoloso, con il 90% delle persone colpite a rischio di vita quando si verifica lontano da un ospedale. Questi risultati indicano la necessità urgente di anticipare e prevenire tali eventi. Harpriya Chugh, direttore del Centro per la prevenzione dell’arresto cardiaco presso lo Smidt Heart Institute e autore senior dello studio, ha sottolineato l’importanza di utilizzare i sintomi premonitori per identificare precocemente i pazienti a rischio: “Sfruttare i sintomi premonitori per eseguire un triage efficace per coloro che chiamano un’ambulanza o un servizio sanitario di emergenza potrebbe portare a un intervento precoce e alla prevenzione di morte imminente.”

La ricerca ha analizzato una vasta quantità di dati provenienti da due importanti studi: ‘Suds’ (Sudden unexpected death study), avviato 22 anni fa, e ‘Presto’ (Prediction of sudden death in multi-ethnic communities), avviato da 8 anni. I risultati aprono la strada a ulteriori studi che combineranno questi principali sintomi d’allarme specifici per sesso con altre caratteristiche, come profili clinici e misure biometriche, per migliorare ulteriormente la previsione di un imminente infarto. In questo modo, si spera di avanzare verso un nuovo paradigma per la prevenzione della morte cardiaca improvvisa, salvando così molte vite in futuro.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Un nuovo farmaco contro l’Alzheimer può rallentare la progressione della malattia, Malattie rare, nel bel mezzo di una grande rivoluzione di terapie e di tecnologia:…, Un passo avanti nella ricerca: scoperta Italiana per combattere le malattie da prioni.

Seguici!

Ultimi articoli

Verona prima in Italia con Firenze ad attivare il corso di laurea in osteopatia per il prossimo anno accademico

L’università di Verona, assieme a Firenze, è stata la...

Sempre più infermieri precari (+154%) e depressi. L’indagine nazionale del Nursing Up

Preoccupazioni sulle condizioni lavorative e di salute degli infermieri...

Oms: nuove linee guida per smettere di fumare negli adulti

Interventi comportamentali, digitali e farmacologici per supportare oltre 750...

Newsletter

Registrati e ottieni le nostre rassegne stampa in esclusiva!

spot_img

Da non perdere

Verona prima in Italia con Firenze ad attivare il corso di laurea in osteopatia per il prossimo anno accademico

L’università di Verona, assieme a Firenze, è stata la...

Sempre più infermieri precari (+154%) e depressi. L’indagine nazionale del Nursing Up

Preoccupazioni sulle condizioni lavorative e di salute degli infermieri...

Oms: nuove linee guida per smettere di fumare negli adulti

Interventi comportamentali, digitali e farmacologici per supportare oltre 750...

Sindrome metabolica: prevenzione e trattamento con l’aiuto del gemello digitale umano. Succede presso il Centro diagnostico italiano

All’interno del Centro diagnostico italiano (Ddi) il gemello digitale...
spot_imgspot_img

Verona prima in Italia con Firenze ad attivare il corso di laurea in osteopatia per il prossimo anno accademico

L’università di Verona, assieme a Firenze, è stata la prima in Italia ad attivare il nuovo corso di laurea in osteopatia, offrendo una qualificazione...

Sempre più infermieri precari (+154%) e depressi. L’indagine nazionale del Nursing Up

Preoccupazioni sulle condizioni lavorative e di salute degli infermieri giungono dalla sigla sindacale Nursing Up: un’indagine nazionale rivela che sempre più infermieri sono precari...

Oms: nuove linee guida per smettere di fumare negli adulti

Interventi comportamentali, digitali e farmacologici per supportare oltre 750 milioni di persone nella cessazione del fumo L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato le prime...

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui