Prostata, personalizzazione delle cure e diritti dei pazienti: il ruolo di Europa Uomo.
Il tumore della prostata rappresenta una realtà importante per la salute maschile in Lombardia, con circa 7.000 nuovi casi ogni anno solo nella regione. Questo è stato il tema centrale dell’evento “Il tumore della prostata in Lombardia. Dalla diagnosi alla cura: nuove speranze per i pazienti”, promosso da Motore Sanità. Claudio Talmelli, Presidente di Europa Uomo Italia, ha evidenziato sia le buone che le cattive notizie legate alla gestione del tumore della prostata.
Sopravvivenza alta ma qualità di vita da migliorare
“La buona notizia – spiega Talmelli – è che la sopravvivenza a 5 anni è superiore al 90% e a 10 anni supera l’80%. È un tumore che permette di vivere a lungo”. Tuttavia, l’aspetto negativo riguarda gli effetti collaterali delle terapie che possono compromettere la qualità di vita, “perché se si vive a lungo, bisogna vivere bene”.
L’importanza della personalizzazione delle cure e dei diritti del paziente
Secondo Talmelli, la gestione del tumore alla prostata deve essere altamente personalizzata. “Ogni prostata è diversa, ogni persona è diversa”. Le opzioni terapeutiche spaziano dalla chirurgia alla radioterapia, dalla medicina nucleare all’uso di farmaci e ogni paziente deve valutare con il proprio medico la migliore soluzione. Europa Uomo, unica associazione italiana dedicata ai diritti dei pazienti con tumore della prostata, opera in Italia e in Europa in 27 paesi. Fondata oltre 20 anni fa dal professor Umberto Veronese, rappresenta un punto di riferimento e una garanzia per chi affronta questa malattia. La cura della prostata oggi richiede un approccio integrato, attento non solo alla sopravvivenza, ma anche alla qualità della vita e ai diritti di chi combatte contro il tumore. La Lombardia si conferma un territorio all’avanguardia, dove ricerca, cura e associazioni lavorano insieme per offrire nuove speranze ai pazienti.