Le temperature invernali favoriscono la diffusione dell’influenza stagionale, che quest’anno tende ad anticipare. Gli specialisti della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) hanno lanciato un appello forte e chiaro: è fondamentale intensificare la campagna vaccinale, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione.
Come ha sottolineato Tecla Mastronuzzi, responsabile dell’Area Prevenzione della SIMG, i dati provenienti dall’emisfero australe e le prime evidenze epidemiologiche indicano un incremento dell’incidenza delle sindromi simil-influenzali, anticipato rispetto agli anni precedenti.
Secondo il Rapporto Epidemiologico RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), durante la 46ª settimana del 2024, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali ha mostrato un aumento, con un livello di 7,1 casi per mille assistiti, rispetto ai 6,5 della settimana precedente. Sebbene questo dato sia inferiore rispetto all’anno scorso, in cui si è registrato il picco più alto degli ultimi 15 anni, è comunque significativo, considerando che si colloca ben sopra la media degli ultimi 14 anni. Questo ci fa comprendere che la stagione influenzale è già in atto e potrebbe intensificarsi rapidamente, coinvolgendo soprattutto le fasce più fragili della popolazione.
Il fatto che l’incidenza di quest’anno sia già superiore alla media storica dal 2009 ad oggi è un campanello d’allarme. Dopo le prime settimane caratterizzate da casi sporadici, soprattutto tra i bambini, l’influenza sta già iniziando a diffondersi tra gli anziani, i quali sono più suscettibili alle complicazioni gravi. Questo scenario richiede una risposta tempestiva e organizzata.
Un comunicato della SIMG sottolinea l’importanza cruciale della vaccinazione come strumento di prevenzione. Tecla Mastronuzzi ha evidenziato che “ogni punto di copertura in più corrisponde a un abbassamento diretto delle complicanze e quindi al relativo rischio di mortalità e ospedalizzazione”. È evidente che la vaccinazione deve essere una priorità, soprattutto per le persone più fragili, come gli anziani e quelli con patologie preesistenti. Non si tratta solo di proteggere il singolo individuo, ma di tutelare anche la comunità, riducendo la diffusione del virus.
Il medico di famiglia dunque gioca un ruolo fondamentale in questo contesto. È la figura di riferimento per la salute dei pazienti, conosce la loro storia clinica e può consigliare il vaccino più adatto. Inoltre, è in grado di valutare il fabbisogno di altre vaccinazioni, come quelle contro il Covid-19, Pneumococco e Herpes Zoster, permettendo così una gestione della salute integrata e completa.
Accanto alla vaccinazione, Alessandro Rossi, presidente SIMG, raccomanda di adottare comportamenti virtuosi per limitare la diffusione del virus influenzale. Lavarsi frequentemente le mani, indossare mascherine in caso di tosse o raffreddore, evitare luoghi affollati e mantenere il distanziamento sociale sono tutte misure che possono contribuire a contenere la propagazione dell’influenza. Queste pratiche diventano ancora più cruciali durante i periodi festivi, quando le interazioni sociali aumentano e il rischio di contagio si fa più elevato.
Malgrado l’importanza della vaccinazione, la SIMG ha evidenziato che i tassi di copertura vaccinale devono migliorare. L’obiettivo è raggiungere una copertura del 75% e, idealmente, del 95%. Tuttavia, attualmente, i dati mostrano che ci allontaniamo ogni anno da questi obiettivi. La crescente complessità dell’epidemiologia del virus influenzale, unita all’evoluzione demografica della popolazione, rende la vaccinazione un elemento fondamentale, non solo per i bambini ma anche per gli adulti.