Un recente studio condotto dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Centro Nazionale per le Dipendenze e il Doping dell’Istituto Superiore di Sanità ha rivelato che quasi 2 milioni di adolescenti italiani tra gli 11 e i 17 anni sono a rischio di dipendenze comportamentali.
Un recente studio condotto dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Centro Nazionale per le Dipendenze e il Doping dell’Istituto Superiore di Sanità ha rivelato che quasi 2 milioni di adolescenti italiani tra gli 11 e i 17 anni sono a rischio di dipendenze comportamentali. Lo studio intitolato ‘Le dipendenze comportamentali nella Generazione Z’ è stato condotto nell’autunno del 2022 e ha intervistato più di 8.700 studenti in tutta Italia.
Dallo studio è emerso che oltre 1 milione e 150mila adolescenti sono a rischio di dipendenza da cibo, quasi 500mila potrebbero avere una dipendenza da videogiochi, e quasi 100mila hanno caratteristiche compatibili con la presenza di una dipendenza da social media. L’indagine si è concentrata sulle caratteristiche dei giovani con un profilo di rischio e comportamenti legati all’uso di Internet, come le sfide sociali, il doxing, il sexting e il morphing.
Lo studio ha rivelato che gli adolescenti a più alto rischio sono quelli che riferiscono maggiormente di avere difficoltà a parlare con i propri genitori di cose che li preoccupano. Tra le dipendenze comportamentali, la dipendenza da cibo ha un peso molto elevato. Il rischio di dipendenza da cibo colpisce circa 1.152.000 studenti tra gli 11 ei 17 anni, di cui oltre 750.000 sono donne. Il 13,1% ha un rischio lieve, il 6,4% ha un rischio moderato e il 9,3% ha un rischio grave. Quelli con un rischio di grave dipendenza da cibo nel campione di 11-13 anni hanno una probabilità 11,62 volte maggiore di avere una depressione moderatamente grave o grave.
Il rischio di disturbo da uso di videogiochi coinvolge il 12% degli studenti, circa 480.000 studenti italiani. Nel caso della dipendenza da videogiochi, è il genere maschile a essere maggiormente colpito, con una percentuale che raggiunge il 18% negli studenti maschi delle scuole secondarie di primo grado e il 13,8% negli studenti delle scuole superiori.
Per quanto riguarda la dipendenza da social media, il 2,5% del campione ha caratteristiche compatibili con la presenza di una dipendenza da social media, circa 99.600 studenti. La percentuale nel genere femminile raggiunge il 3,1% nelle studentesse di 11-13 anni e il 5,1% nelle studentesse di 14-17 anni.
Lo studio ha anche fatto luce sui comportamenti che espongono le persone a rischi come il doxing, il morphing e il sexting. Questi comportamenti compromettono altre aree della vita quotidiana e devono essere affrontati.
Lo studio inoltre sottolinea l’importanza dell’intervento precoce per prevenire e curare le dipendenze comportamentali negli adolescenti. Genitori, insegnanti e operatori sanitari devono essere consapevoli dei rischi associati alle dipendenze comportamentali e intraprendere azioni appropriate per prevenirle e curarle.
Per saperne di più: https://www.iss.it/news/-/asset_publisher/gJ3hFqMQsykM/content/dipendenza-da-internet-riconoscerla-e-intervenire
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