Cresce l’allerta internazionale sulla diffusione dell’influenza aviaria. Nonostante la malattia ancora non si sia evoluta per trasmettersi uomo-uomo continuano i casi di contagio, soprattutto nei paesi asiatici, tra gli esseri umani che hanno contatti con animali infetti.
La Cina ha riportato il terzo caso confermato di infezione umana da virus dell’influenza aviaria A(H3N8). La Commissione sanitaria nazionale della Repubblica popolare cinese ha notificato il caso all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) il 27 marzo 2023. La paziente era una donna di 56 anni della provincia del Guangdong che aveva una grave polmonite ed è morta il 16 marzo 2023.
I primi due casi sono stati segnalati ad aprile e maggio 2022, sempre dalla Cina. Uno dei casi precedenti ha sviluppato una malattia critica, mentre l’altro ha avuto una malattia lieve. Entrambi i casi probabilmente hanno contratto l’infezione per esposizione diretta o indiretta a pollame infetto. L’indagine epidemiologica e il tracciamento dei contatti ravvicinati sono stati effettuati e non sono stati riscontrati altri casi tra i contatti stretti dell’individuo infetto.
Secondo i rapporti dei funzionari sanitari, l’indagine epidemiologica preliminare su questo recente caso suggerisce che l’esposizione a un mercato di pollame vivo potrebbe essere stata la causa dell’infezione. Tuttavia, la fonte esatta dell’infezione e il modo in cui questo virus è correlato ad altri virus dell’influenza aviaria A(H3N8) che circolano negli animali non sono ancora chiari.
I virus dell’influenza aviaria A(H3N8) sono comunemente rilevati a livello globale negli animali, causando pochi o nessun segno di malattia sia nel pollame domestico che negli uccelli selvatici. La trasmissione tra specie di virus dell’influenza aviaria A(H3N8) è stata segnalata per varie specie di mammiferi, incluso l’essere endemico nei cani e nei cavalli.
Sebbene i virus dell’influenza aviaria continuino a essere rilevati nelle popolazioni di pollame, le informazioni epidemiologiche e virologiche disponibili suggeriscono che i virus dell’influenza aviaria A(H3N8) non hanno la capacità di una trasmissione prolungata tra gli esseri umani. Pertanto, la valutazione attuale è che la probabilità di diffusione da uomo a uomo è bassa.
L’OMS sottolinea l’importanza della sorveglianza globale per rilevare i cambiamenti virologici, epidemiologici e clinici associati ai virus influenzali circolanti che possono influire sulla salute umana (o animale) a causa della natura in continua evoluzione dei virus influenzali.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Farmaci innovativi: in Friuli Venezia Giulia procedure di acquisto più snelle perché il paziente non può aspettare, Rapporto dell’OMS sull’infertilità: 1 persona su 6 al mondo soffre di infertilità