Vitiligine, una malattia della pelle e nei confronti della quale gli attori del sistema salute, che si sono riuniti all’evento “Progetto vitiligine, Piemonte e Liguria”, organizzato da Motore Sanità, hanno sottolineato la necessità di aumentare la conoscenza e la consapevolezza sulla patologia e di garantire il corretto supporto ai pazienti per minimizzare l’impatto sulla qualità di vita.
Studi recenti basati sui dati relativi all’assistenza ospedaliera, farmaceutica e specialistica hanno dimostrato come il costo annuo medio di un paziente con vitiligine sia significativo, circa 1.600 euro; il costo aumenta per i pazienti più anziani e per quelli che presentano delle comorbidità, arrivando fino a oltre 5.000 euro all’anno. I costi per la società sono di circa 500 milioni di euro ogni anno e per oltre il 60% i costi sono affrontati interamente dalle tasche del malato.
Di fronte a questo quadro, Carlo Picco, Direttore Generale dell’ASL Città di Torino e Commissario di Azienda Zero di Regione Piemonte, ai microfoni di Mondosanità ha detto “i sistemi devono quindi ragionare su come ridurre sia il peso delle comorbidità associate alla vitiligine sia l’impatto sui soggetti giovani attraverso lo sviluppo di modelli di presa in carico capaci di garantire la diagnosi e il trattamento precoci. Queste finalità si possono ottemperare mediante la strutturazione di una rete di patologia clinica”.
Secondo il Direttore Picco, “il compito della rete è anche quello di network building, attraverso la creazione di alleanze con le società scientifiche di riferimento, le associazioni dei pazienti e tutti gli altri stakeholder, al fine di definire non solo i modelli ma anche i fabbisogni organizzativi, e l’adeguato supporto clinico e psicologico”.
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