Se il tumore è in stadio precoce ed è molto infiltrato da cellule immunitarie dà poche recidive. Si studia se nelle donne con queste caratteristiche si può evitare la chemio
Si apre una nuova prospettiva per il tumore al seno triplo negativo: alcune pazienti potrebbero, in un prossimo futuro, evitare la chemioterapia. Da una ricerca internazionale, pubblicata sul Journal of the American Medical Association (Jama), è emerso infatti che è possibile identificare precocemente le donne con questa forma tumorale che hanno un basso rischio di recidive e che quindi potrebbero evitare i trattamenti più aggressivi: sono quelle il cui tumore è identificato in stadio precoce ed è ricco di cellule immunitarie accorse per combattere la malattia.
Il tumore al seno triplo negativo è quello che negli ultimi anni ha tratto minori vantaggi dai progressi nelle terapie antitumorali. Non possiede nessuno dei bersagli molecolari contro cui sono indirizzati i trattamenti mirati: ciò lo rende più difficile da colpire. Inoltre, tende frequentemente a dare recidive, ha una mortalità più alta ed è più comune nelle donne giovani. «Per questi motivi, la chemioterapia – adiuvante o neoadiuvante – è raccomandata per la maggior parte delle pazienti con tumore al seno triplo negativo in stadio iniziale», spiegano i ricercatori