A cinque anni dall’arrivo in Italia della prima terapia genica anticancro, le CAR-T hanno conquistato un posto di rilievo nella pratica clinica. Le terapie geniche anticancro rappresentano la nuova frontiera nella cura di alcuni tumori del sangue, notoriamente aggressivi e refrattari, e offrono una rinnovata speranza ai pazienti dopo anni di trattamenti che andavano incontro a recidiva.
Abbreviazione di “Chimeric Antigen Receptor T-cell therapy”, le CAR-T hanno già dimostrato di essere un nuovo paradigma di cura, pur con tutte le limitazioni e gli inconvenienti del caso. Le cellule modificate geneticamente sono in grado di riconoscere e attaccare i focolai tumorali, riducendo significativamente la malattia in molti pazienti. Tuttavia, il cammino intrapreso è solo all’inizio, come affermato da esperti del settore: “Il viaggio nel futuro” delle Car-T è appena cominciato.
Con l’emergere di un numero crescente di terapie approvate nel campo dell’oncologia e dell’onco-ematologia, la ricerca scientifica sta proseguendo a ritmi frenetici. Ogni giorno, laboratori di tutto il mondo lavorano per scoprire nuovi potenziali miglioramenti per queste terapie. Tuttavia, ci sono ancora molti interrogativi ai quali è necessario fornire risposte, e le cellule ingegnerizzate, nella loro forma attuale, costituiscono solo il primo passo di un’avventura in tumultuosa evoluzione.
In questo contesto, l’Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma (AIL) ha deciso di rilanciare la campagna “Car-T – Il futuro è già qui”. Partita da Milano, questa iniziativa itinerante e online, avviata nel 2021, ha come obiettivo fondamentale quello di informare pazienti, familiari, caregiver e specialisti. Mettere a disposizione informazioni aggiornate sulle Car-T e migliorare la conoscenza, l’accesso e la gestione dei trattamenti è cruciale per ottimizzare i risultati clinici e garantire un supporto adeguato ai pazienti.
La campagna si propone di raccogliere e diffondere esperienze dirette, successi e sfide nella vita dei pazienti trattati con Car-T, non solo per celebrare i traguardi raggiunti, ma soprattutto per tracciare una rotta verso futuri ambiti di applicazione terapeutica.
Dunque il viaggio è iniziato e, in questa nuova era della terapia genica, la collaborazione tra istituzioni, ricercatori e associazioni pazienti saranno fondamentali per migliorare ulteriormente l’efficacia di questi trattamenti. La strada è lunga, ma il futuro, grazie alle Car-T, è già qui.
Le Car-T, nuova era per il trattamento delle malattie ematologiche
L’introduzione delle terapie CAR-T in Italia segna un punto di svolta nella lotta alle malattie ooncoematologiche. Giuseppe Toro, presidente dell’Associazione Italiana contro le Leucemie (AIL), sottolinea l’importanza di questa innovazione nel corso di una conferenza stampa organizzata a Milano: “L’arrivo delle Car-T in Italia è stato atteso per lungo tempo e quando finalmente queste terapie si sono rese disponibili hanno generato molte aspettative e domande”.
Per rispondere a queste domande e fornire informazioni chiare sulla nuova frontiera della terapia cellulare, AIL ha lanciato la campagna che ha come obiettivo primario l’educazione e l’informazione, in particolare verso i pazienti affetti da forme di leucemia e linfomi considerati refrattari.
Fino ad oggi, in Italia, sono stati trattati più di 1.400 pazienti con le terapie CAR-T, un numero significativo se si considera che la prima somministrazione risale al 2019. In un primo momento, solo l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano era in grado di effettuare questi trattamenti. Oggi esistono 30 centri abilitati sul territorio nazionale, 10 di questi situati in Lombardia. Questo incremento si è accompagnato al progressivo perfezionamento delle pratiche e competenze nella gestione delle terapie CAR-T, contribuendo a raccogliere evidenze e dati clinici fondamentali per il futuro di queste terapie.
Paolo Corradini, Direttore della Divisione di Ematologia presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha commentato i risultati ottenuti finora, affermando: “Già oggi il 50% circa delle leucemie linfoblastiche acute ed il 40% dei linfomi a grandi cellule B vengono guariti da questa terapia”. Questo dato incoraggiante sottolinea come le cellule CAR-T rappresentino una delle strategie più innovative e promettenti nel trattamento di patologie ematologiche resistenti.
Le CAR-T mostrano di funzionare anche in casi in cui altre terapie avevano fallito, dunque una speranza per molti pazienti. L’impegno di AIL e dei centri di eccellenza in Italia nel promuovere e implementare queste terapie rende il futuro della lotta alle malattie ematologiche sempre più luminoso.