Le associazioni AMOlp e AFI denunciano l’esclusione dei medici liberi professionisti dalla possibilità di prescrivere farmaci con piani terapeutici e di rilasciare certificazioni per esenzione. Un problema che penalizza pazienti e sistema sanitario.
I medici liberi professionisti alzano la voce per chiedere lo sblocco della prescrizione dei farmaci con piani terapeutici, una limitazione che compromette l’accesso immediato alle cure per molti pazienti. La denuncia arriva da AMOlp (Associazione Medici e Odontoiatri liberi professionisti) e AFI (Associazione Flebologica Italiana), i cui rappresentanti si sono recentemente incontrati con il Senatore Francesco Silvestro, Presidente della Commissione Bicamerale per le Questioni Regionali.
Farmaci essenziali fuori portata per i medici privati
Tra i farmaci più rilevanti oggetto della denuncia ci sono i nuovi anticoagulanti orali (NAO), strumenti fondamentali per la gestione immediata di patologie come la trombosi venosa profonda. Attualmente, la prescrizione di questi farmaci è riservata ai medici del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), lasciando i professionisti del privato nell’impossibilità di fornire cure tempestive ai loro pazienti. Inoltre, i medici liberi professionisti lamentano l’impossibilità di rilasciare certificazioni per patologie ai fini dell’esenzione. Queste limitazioni non solo penalizzano i pazienti che si affidano al privato, ma contribuiscono anche a sovraccaricare il sistema pubblico, con liste d’attesa sempre più lunghe e costi sociali crescenti.
Le criticità sollevate da AMOlp e AFI
Durante l’incontro avvenuto il 6 novembre 2024 presso gli uffici del Senato, il Presidente di AMOlp, Sergio Di Martino, e il Vice Presidente di AFI, Gianluigi Rosi, hanno espresso il malcontento della categoria dei medici liberi professionisti. “La preclusione ai farmaci con piani terapeutici e alle certificazioni per esenzione rappresenta una barriera ingiustificabile”, hanno dichiarato i due rappresentanti. “È necessario andare oltre queste limitazioni, consentendo ai medici privati di accedere agli stessi strumenti dei colleghi del pubblico per garantire un servizio sanitario più equo e accessibile”.
Tempi di attesa insostenibili
Un dato particolarmente allarmante emerso durante l’incontro riguarda l’impatto che queste restrizioni hanno sui pazienti. Recenti statistiche indicano che una percentuale significativa di persone rinuncia a diagnosi e cure a causa delle lunghe attese nel sistema pubblico. Consentire ai medici liberi professionisti di prescrivere farmaci con piani terapeutici e di rilasciare certificazioni per esenzione non solo migliorerebbe l’accesso alle cure, ma alleggerirebbe significativamente il carico del SSN. “Molti pazienti, di fronte a mesi di attesa per una visita o una terapia, si trovano costretti a rinunciare del tutto alle cure. Eliminare queste restrizioni significherebbe restituire a molti cittadini il diritto alla salute”, ha sottolineato Di Martino.
L’impegno del Senato
Il Presidente della Commissione Bicamerale per le Questioni Regionali, Senatore Francesco Silvestro, ha mostrato grande sensibilità verso le problematiche esposte da AMOlp e AFI. Durante l’incontro, il Senatore ha convenuto sulla necessità di trovare soluzioni che vadano incontro alle esigenze di tutti i pazienti, sia quelli che si rivolgono al sistema pubblico sia coloro che si affidano al privato. Silvestro ha assicurato il proprio impegno a esaminare la questione e a promuovere interventi che possano superare le attuali limitazioni, migliorando la qualità e l’efficienza del sistema sanitario italiano.
L’appello dei medici liberi professionisti
Lo sblocco della prescrizione dei farmaci con piani terapeutici è una battaglia che coinvolge non solo i medici liberi professionisti, ma soprattutto i pazienti, che meritano cure tempestive e accessibili. AMOlp e AFI si augurano che l’attenzione mostrata dal Senatore Silvestro possa tradursi in azioni concrete, con un intervento istituzionale che superi le attuali disuguaglianze tra medici del pubblico e del privato. L’obiettivo è garantire a tutti i pazienti un accesso equo e tempestivo alle cure, senza ostacoli burocratici che limitano le possibilità di trattamento. “Questa non è solo una questione di equità professionale”, hanno concluso i rappresentanti delle associazioni. “Si tratta di garantire ai cittadini un sistema sanitario che risponda davvero alle loro esigenze, senza inutili ostacoli burocratici”.