“Poche raccomandazioni ma fondamentali, quando fa capolino la febbre. Ne bastano poche ed è importante seguirle”. Sono le parole dei pediatri di famiglia e sono rivolte ai genitori quando il nemico del loro piccolo è la febbre. Sta arrivando il picco influenzale ed è importante gestire la febbre in maniera corretta senza ricorrere a cure fai da te oppure a farmaci inappropriati come gli antinfiammatori, di cui c’è un uso incontrollato e pericoloso per la salute quando vengono utilizzati impropriamente. I pediatri lo hanno ribadito anche nel corso del convegno organizzato da Motore Sanità a Vicenza, il 18 gennaio scorso.
Se la grande maggioranza dei genitori quando la preoccupazione si chiama febbre e influenza si rivolge al pediatra di famiglia (punto di riferimento del percorso di crescita del bambino e dell’adolescente per l’84% dei genitori italiani, secondo un’indagine promossa dalla Federazione italiana medici pediatri (FIMP) e realizzata dal Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università degli Studi di Padova), gli esperti riferiscono che solo una minima parte si rivolge al pronto soccorso.
Come spiega Mattia Doria, segretario regionale della Federazione italiana medici pediatri (FIMP) del Veneto, “In Veneto sono decine di migliaia le famiglie che si affidano al proprio pediatra di famiglia quando c’è un episodio influenzale e febbrile; una minima parte va anche al pronto soccorso nei momenti in cui non c’è il pediatra.
Qual è il problema principale a cui assistono i pediatri?
“Il problema principale è il rischio dell’utilizzo improprio dei farmaci: vengono infatti utilizzati per la gestione della febbre farmaci non appropriati ovvero gli antinffiammatori. Dobbiamo evitarli perché hanno degli effetti collaterali che non sempre sono sostenibili per la gestione di un problema febbrile”.
La febbre, un nemico delle famiglie con bambini…
“La febbre fa sempre molta paura ma spieghiamo ai genitori che è un meccanismo di difesa del corpo contro un virus, un’infezione, un batterio. Si deve sempre rispettare la febbre, e non contrastare”.
E allora quando si deve intervenire?
“Solo quando la febbre crea malessere, vale a dire il bambino piange, è lamentoso e dice che ha male. Allora si interviene con l’antifebbrile e non con un antinfiammatorio che invece risponde ad altre esigenze di salute. La febbre ha bisogno solo di un farmaco che è l’antifebbrile, il minimo farmaco necessario, e deve essere somministrato uno alla volta”.