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Oncologia, le associazioni pazienti al ministro: salto di qualità dell’assistenza con l’invito ai tavoli decisionali

Negli ultimi anni, il Terzo Settore ha rivendicato un ruolo attivo più inclusivo delle associazioni pazienti oncologici nelle scelte che le riguardano. In questa ottica si inserisce la notizia dell’incontro tra il ministro Orazio Schillaci, e le rappresentanti del Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”.

Durante il colloquio, il titolare del dicastero della salute ha espresso la sua disponibilità a rafforzare la presenza delle associazioni nei tavoli decisionali in oncologia, sottolineando l’importanza di ascoltare le istanze di chi vive quotidianamente la malattia. Si tratta di un tema di fondamentale importanza per tutte quelle organizzazioni che da tempo chiedono di essere consultate dalle Istituzioni per quanto riguarda gli indirizzi di politica sanitaria.

Schillaci, si legge in un comunicato delle onlus, ha invitato al ministero la coordinatrice alla Camera dell’Intergruppo Parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro”, onorevole Vanessa Cattoi, e la coordinatrice del Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, Annamaria Mancuso. I colloqui vertevano attorno il tema cruciale: la partecipazione attiva delle associazioni pazienti nelle sedi istituzionali.

Nella manovra di bilancio sono state accolte alcune delle proposte avanzate dalle associazioni, in particolare quella che riguarda la presenza delle rappresentanze nei processi decisionali, un passo significativo verso un sistema più inclusivo e consapevole delle reali esigenze di chi sperimenta la malattia sulla sua pelle.

«Le associazioni in oncologia portano in dote un patrimonio di conoscenze ed esperienze che possono arricchire le decisioni». Schillaci si sarebbe espresso in questi termini, riferiscono le componenti della delegazione. L’apertura potrebbe significare una più avveduta comprensione del vissuto del malato, e tradursi in un miglioramento della qualità dei servizi offerti.

Durante l’incontro, è emersa anche la necessità di rafforzare le dotazioni in ambito di psicologia. L’inserimento della figura dello psico-oncologo nei team multidisciplinari è stato sottolineato come una priorità. Offrire supporto psicologico contribuisce a stemperare le tensioni, migliora l’aderenza alle terapie e la qualità della convalescenza.

Annamaria Mancuso ha espresso gratitudine per il sostegno ricevuto al ministero, evidenziando come questo approccio possa portare a una maggiore qualità dell’assistenza. «Siamo grati per l’approvazione della manovra di bilancio 2025, un traguardo che ci permette di garantire il coinvolgimento delle associazioni di pazienti ai tavoli decisionali», ha affermato. Dunque il coinvolgimento delle associazioni non è solo una questione formale, ma un passo verso un sistema sanitario più attento e documentato.

Le associazioni pazienti hanno da sempre esternato la loro esperienza diretta con la malattia, e il sistema sanitario può recepire le voci e interagire in modo da creare una rete socio assistenziale ancora più responsabile e innovativa.

Vanessa Cattoi ha evidenziato l’importanza di mantenere viva la collaborazione avviata con il Ministero della Salute. «La priorità che porteremo avanti è l’inserimento dello psico-oncologo nei team multidisciplinari, una proposta di grande valore che contribuirà a migliorare la qualità dell’assistenza al paziente», ha sottolineato. Questo impegno congiunto tra istituzioni e associazioni rappresenta un’opportunità unica per rinnovare l’approccio alla cura e al supporto dei pazienti.

L’impegno del Ministro Schillaci non si limitava a parole di circostanza. La volontà di interagire con le associazioni sembra ormai un dato acquisito. Il cammino verso un sistema sanitario più inclusivo è ancora lungo, ma un dialogo aperto e costruttivo aiuterà a costruire un futuro migliore per tutti.

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