Approvata all’unanimità una legge regionale che integra la prevenzione nel sistema scolastico
Nei giorni scorsi a Firenze il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una legge che punta alla prevenzione della morte cardiaca improvvisa (MCI) tra i giovani. Un provvedimento scaturito al termine di un lungo periodo di studio, sostenuto dalla Scuola Superiore Sant’Anna e dalla Fondazione Monasterio. La Toscana si conferma così la prima regione in Italia a dotarsi di un modello organico, scientificamente fondato e perfettamente integrato nei meccanismi sanitari e scolastici.
Nonostante si tratti di un fenomeno raro, le conseguenze della morte improvvisa per arresto cardiaco nei giovani sono devastanti, colpendo spesso ragazzi in piena salute e nel pieno delle loro potenzialità. Enrico Sostegni, presidente della commissione sanità, primo firmatario della legge, è lapidario: “Si tratta di un fenomeno raro ma drammatico che colpisce spesso ragazzi apparentemente sani”. Le sue parole non risuonano vuote, ma sono scolpite nel ricordo di storie tragiche come quelle dei calciatori Davide Astori e Mattia Giani, giovani atleti scomparsi improvvisamente durante l’attività sportiva.
La nuova legge della Regione Toscana prevede una serie di misure concrete, scientificamente validate e pensate per intervenire prima che il rischio si trasformi in tragedia. Si parte dagli screening cardiologici nelle scuole superiori, attraverso ECG digitali e questionari clinici personalizzati, per arrivare ai corsi di rianimazione cardiopolmonare dedicati a studenti e personale scolastico, con il rilascio di certificazioni ufficiali. Non è solo prevenzione, ma cultura della salute. “Ringrazio ancora la Fondazione Monasterio, in particolare il professor Michele Emdin,” ha affermato Sostegni, “che con la Scuola Sant’Anna ha realizzato un’esperienza pilota in alcune zone della Toscana”. Questo progetto, realizzato in sinergia con “Torsade” dell’ospedale Careggi e guidato dal professor Iacopo Olivotto, ha costituito l’ossatura della proposta legislativa.
Tra gli altri strumenti previsti, la legge introduce anche l’istituzione del Registro regionale della morte cardiaca improvvisa, una banca dati che permetterà lo studio sistematico e il monitoraggio dell’incidenza del fenomeno. La diffusione capillare dei defibrillatori, con mappatura e manutenzione obbligatoria, completa un piano infrastrutturale robusto e lungimirante. Ma c’è di più: promozione dell’educazione alla salute cardiovascolare e la creazione di una commissione tecnica regionale per valutare l’efficacia delle politiche messe in atto.
Il messaggio è chiaro: prevenire significa conoscere, formare e intervenire. E la Toscana, con questo provvedimento, alza l’asticella delle ambizioni pubbliche verso una sanità che non attende l’emergenza, ma si muove prima. “Un lavoro che abbiamo dedicato ai giovani atleti che hanno perso la vita improvvisamente,” conclude Sostegni, regalando alla memoria di Astori e Giani una cornice istituzionale che non dimentica, ma trasforma il dolore in consapevolezza.





