Energy drink nel mirino del governo britannico che annuncia una legge per vietare a chiunque abbia meno di 16 anni di acquistare in Inghilterra bevande energetiche in negozi, ristoranti, bar, distributori automatici e online. Si stima che fino a un terzo degli adolescenti nel Regno Unito consumano questo tipo di bevande ogni settimana, nonostante la maggior parte dei supermercati abbia già introdotto un divieto in forma volontaria. Il ministro della Sanità Wes Streeting ha affermato che l’iniziativa dell’esecutivo di Keir Starmer vuole rispondere alle preoccupazioni di genitori e insegnanti. Alcune delle bevande più popolari contengono più caffeina di due o tre tazzine di caffè. Saranno invece esentate dalla messa al bando le bevande a basso contenuto di caffeina, come la Coca Light. L’iter del nuovo provvedimento prevede una consultazione di 12 settimane in cui verranno sentiti esperti dei vari settori. Lo chef televisivo Jamie Oliver ha ripetutamente messo in guardia dagli effetti che gli energy drink possono causare. “Stiamo parlando di tre o quattro dosi di espresso in una di queste lattine e molto zucchero. Quindi un vero incubo per la salute, ha detto in un video pubblicato su X l’anno scorso. Stiamo impedendo ai negozi di vendere bevande energetiche ad alto contenuto di caffeina ai minori di 16 anni, così che possano presentarsi a scuola pronti a imparare” scrive su X il premier britannico Keir Starmer.
Ma cosa dicono invece i medici? Maurizio Santomauro già dirigente medico cardiologo presso l’Università Federico II Napoli è presidente nazionale confermato per il prossimo triennio del Giec (Gruppo di intervento per le emergenze cardiologiche, Associazione scientifica affiliata alla Fism) avverte: “Queste bevande sono spesso rivolte ad un pubblico giovane, fatto di persone dinamiche, sportive e di studenti universitari, e promettono di aumentare le prestazioni energetiche, garantendo inoltre adeguati livelli di idratazione e di elettroliti al nostro organismo. Se gli atleti ne fanno abuso per migliorare la loro resa nello sport, gli studenti le bevono frequentemente nei periodi di forte stress per allontanare il bisogno fisiologico di dormire – per esempio in preparazione a un test o a un esame e gli autisti di camion per aumentare la loro resistenza al sonno.
Parliamo di bevande artificiali, estremamente dolcificate, analcoliche ma ricche di caffeina (una sola lattina può arrivare a contenerne fino a 500 mg) ed altre sostanze stimolanti – come taurina, ginseng, L-carnitina e guaranà. Le ED non sono pensate solo per appagare il palato, ma anche e soprattutto per aumentare i nostri livelli di energia, le nostre performance e la resistenza agli sforzi fisici. Queste bevande sono spesso rivolte ad un pubblico giovane, fatto di persone dinamiche, sportive e di studenti universitari, e promettono di aumentare le prestazioni energetiche, garantendo inoltre adeguati livelli di idratazione e di elettroliti al nostro organismo. Se gli atleti ne fanno abuso per migliorare la loro resa nello sport, gli studenti le bevono frequentemente nei periodi di forte stress per allontanare il bisogno fisiologico di dormire – per esempio in preparazione a un test o a un esame e gli autisti di camion per aumentare la loro resistenza al sonno che però non hanno alcuna consapevolezza del rischio”. Negli Usa il 31% dei ragazzi tra i 12 e i 17 anni ne ha dichiarato un consumo regolare e la quantità di caffeina consentita nel prodotto varia da paese a paese oscillando dai 50 ai 505 mg/lattina. Sul mercato italiano questi prodotti sono presenti dal 1988 e i dosaggi di caffeina e di taurina consentiti per lattina sono rispettivamente di 75-80 mg e 1.000 mg. Una tazzina di caffè espresso, a seconda della miscela contiene tra i 53,8 e i 141,3 mg di caffeina. Una lattina media, da 250 ml, ne contiene dunque quanto due o tre espressi. Ma spesso il consumo non è sporadico”.
Quali sono dunque i rischi per la salute? “Se assunte con frequenza per un lungo periodo di tempo, gli ED possono danneggiare gravemente la nostra salute – spiega Santomauro – l’alto contenuto di caffeina agisce liberando in misura massiccia calcio nel cuore e questo può causare aritmie anche fatali e compromettere la capacità del muscolo cardiaco di usare l’ossigeno con danni su tutto l’organismo. Oltre alla caffeina, poi, il 52% di queste bibite contiene taurina, il 33% glucuronolattone e due terzi vitamine. I giovani, tipicamente, le consumano di sera, in bar e discoteche, spesso in dosi massicce per non sentire l’effetto dell’alcol che bevono durante la stessa serata con gravi rischi per la salute, di incidenti stradali. I ragazzi le consumano durante o dopo l’attività sportiva rischiano poi di amplificare gli effetti negativi sul cuore. Per questo motivo le persone con aritmie catecolaminergiche, come i bambini affetti da sindrome del Q-T lungo o Sindrome di Brugada, non dovrebbero mai in nessun caso assumere queste bevande che possono peggiorare le loro condizioni con conseguenze anche fatali”.
A dosi moderate la caffeina può migliorare la concentrazione e l’attenzione negli adulti ma quando viene consumata in quantitativi elevati può causare ansietà, agitazione, insonnia, problemi gastrointestinali e appunto aritmie Si ritiene che la soglia massima giornaliera di caffeina per evitare che la sostanza possa avere effetti negativi sulla salute sia di 6 mg/kg (per esempio una persona di 65 kg non dovrebbe superare i 400 mg al giorno), ma tale soglia è più bassa per i bambini (2,5 mg/kg) e le donne in gravidanza che non dovrebbero superare i 300 mg di caffeina al giorno. In più va sottolineato che gli effetti dannosi della caffeina negli adolescenti (che comprendono comportamenti iperattivi e indisciplinati) possono essere aggravati dal consumo di alcol.
La caffeina ad alte dosi aggiunge l’esperto, può avere effetti fortemente diuretici che possono provocare perdita di liquidi e disidratazione; inoltre, all’assunzione della sostanza può fare seguito una vera e propria intossicazione con conseguenti nausea, vomito, palpitazioni, pressione alta, e convulsioni. Gli zuccheri contenuti negli ED favoriscono inoltre il diabete di tipo 2. con conseguenze quindi anche permanenti. L’eccesso di sostanze stimolanti, invece, va a danno del cervello e del cuore (in questo caso, la risposta dell’organismo varia molto da soggetto a soggetto): fra i sintomi indesiderati si annoverano come tachicardia, ipertensione, capogiri, insonnia e difficoltà a prendere sonno, ma anche instabilità dell’umore e disturbi del comportamento. Non è rara, infine, lo sviluppo di una vera e propria “sindrome da astinenza” se si smette di assumere queste bevande.
L’ideale, per scongiurare gravi impatti sulla propria salute, sarebbe smettere del tutto di acquistarle e consumarle oppure limitare al minimo il loro consumo – come, del resto, suggeriscono anche le etichette delle stesse bevande attraverso le diciture consumare moderatamente, si consiglia di limitarne il consumo ecc.
In Europa sono assolutamente sconsigliati nei bambini sotto i 12 anni, nelle donne in gravidanza e nei soggetti affetti da patologie quali malattie cardiovascolari, ipertensione, sovrappeso e obesità. Infine è bene ricordare di non associare mai il consumo di ED all’assunzione di alcool, tabacco, farmaci o sostanze che agiscono sul sistema nervoso centrale o che hanno effetti neurologici.
La risposta che arriva dal Canadian Journal of Cardiology è chiara: bisogna educare gli adolescenti a monitorare con maggiore attenzione il consumo di bevande energetiche e soprattutto a non sottovalutarne le conseguenze.
I dati emergono da uno studio osservazionale guidato da Fabian Sanchis-Gomar dell’Hospital Universitario “12 de Octubre” di Madrid su come le sostanze energetiche consumate dagli adolescenti per migliorare le proprie prestazioni fisiche e mentali, possano compromettere la salute del cuore, sino a determinare morti improvvise in soggetti apparentemente sani. La causa principale? L’eccessivo consumo di caffeina decisamente controindicato in ragazzi ancora in fase di crescita.
Si stima infatti che il 31% degli adolescenti tra i 12 e i 19 anni, che assume regolarmente energy drink, presentano alterazioni al sistema endocrino, dovuti oltre alla caffeina, anche alla taurina e al ginseng. I più esposti al rischio sono i ragazzi che hanno una canalopatia congenita chiamata Sindrome del Q-T lungo. Attraverso l’allungamento ulteriore provocato dagli energy drinks questi ragazzi possono essere esposti a rischio di tachicardie ventricolari pericolose per la vita (Torsione di punta) che possono causare arresto cardiaco improvviso.
Inoltre gli adolescenti che devono assumere psicofarmaci (come i ragazzi autistici) hanno un rischio aggiuntivo di allungamento del Q-T iatrogeno (dovuto a farmaci di questa categoria).
“La recente proposta in Gran Bretagna di vietare la vendita ai ragazzi al di sotto dei 16 anni – conclude Santomauro – recepisce la nostra proposta che pubblicammo già nel 2018 in collaborazione con il Prof Levi di Marsiglia per cui se venisse accettata sarebbe il primo Paese a dotarsi di una normativa di sanità pubblica a tutela soprattutto degli adolescenti£.





