Punti di differenza - J&J MedTech

Contenuti esclusivi

Falcidie a Medicina: Bruno Zuccarelli: «In tempi non sospetti avevamo avvertito del pericolo

Rischio di posti vacanti nell’intera Campania. Ma le famiglie...

Vaccinazione dell’adulto e del fragile in Piemonte, Riboldi: «La sfida è diventare una delle regioni più protette»

Accesso all’innovazione tramite vaccini “su misura” per la popolazione...

Disabili, diritto all’affettività: Ordine professioni sanitarie Tsrm Pstrp e Unisannio promuovono un confronto scientifico a Benevento

Diritto all’a𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭à 𝐞 s𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭à 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 p𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 d𝐢𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭à tra...

Salute mentale e dipendenze accorpate ai Dipartimenti di Salute Mentale ma nel Governo non c’è una visione unitaria

Salute mentale e tossicodipendenze: prende corpo l’ipotesi di accorpamento dei Servizi per le dipendenze (Serd) con quelli di Psichiatria ma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano che ha la delega alle dipendenze patologiche, si oppone a questo modello di governo delle attività assistenziali mentre il ministro della Salute, Orazio Schillaci, l’ha sposata in pieno.
Il progetto, portato avanti dal Ministero della Salute, guarda a un modello dipartimentale in cui far confluire queste attività rispondendo all’esigenza del Governo di rendere centrali, nelle politiche di Salute pubblica, la lotta alle tossicodipendenze. Come è noto i Serd (ex Sert) sono strutture territoriali che lavorano per l’accoglienza, contrasto e presa in carico di persone affette da dipendenze patologiche (droghe, gioco d’azzardo e alcool, tabagismo ecc.) attuando politiche di prossimità per la prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, di questi casi. Dall’altro il Governo è impegnato, come è noto, ad elaborare un Piano nazionale d’azione per la Salute mentale (2025-2030 Pansm) che consiste in un ridisegno organico di riforma di questo settore dell’assistenza che va avanti da oltre un anno. Il nodo da sciogliere sono le carenze di camici bianchi: 20 anni fa la psichiatria era destinataria del 5% del Fondo sanitario nazionale ma negli anni è stato utilizzato mediamente, dalle Regioni italiane, solo il 3% delle risorse con picchi, nei territori più virtuosi, che raggiungono il 3,5%. In questo contesto di riforma in fieri della Salute mentale nel nostro Paese il ministero della Salute vorrebbe appunto proporre un modello dipartimentale da affidare, come linea di indirizzo, all’attuazione dei governi locali. Un modello che non trova favorevole il Sottosegretario Mantovano mentre in Commissione anche il Pd si è messo di traverso alla progettata fusione delle due funzioni. Contrarietà che discenderebbe anche dalla posizione assunta dalla maggior parte degli operatori e dalle Società scientifiche che vedono, nel modello proposto, una spallata ai percorsi di prevenzione collaudati sul campo nel corso degli anni e alle attività di cura e riabilitazione maturati sul campo. Modelli funzionali che rischiano di essere scardinati al netto delle esigenze di personale e di risorse in un contesto di autonomia rispetto ai dipartimenti. Si tratta anche di una difesa di posizioni e funzioni professionali che, evidentemente, il Sottosegretario Montavano ha finora sempre sostenuto nei tavoli scientifici di confronto. Il quadro è chiaro: da un lato i Serd rivendicano una loro identità specialistica per garantire percorsi efficaci di prevenzione, cura e riabilitazione e dunque guardano all’accorpamento proposto come una leva che potrebbe scardinare un sistema stabile, dall’altro i percorsi di cura per le dipendenze e la salute mentale sono effettivamente molto diversi e richiedono professionalità differenti. Quel che è certo è che i Serd sono già sovraccarichi e mancano di personale in un contesto generale in cui il panorama della Salute mentale in Italia è molto critica, con un aumento del 10% delle persone assistite dai servizi specialistici nel 2023. Lo spartiacque è stata l’emergenza pandemica che ha segnato una impennata di incidenza e gravità dei disturbi

Soprattutto nei giovani. La Salute mentale è un’emergenza che in Italia riguarda 16 milioni di persone e ha un peso economico equivalente al 4% del Pil. Maggiori risorse, modelli organizzativi più efficaci, centralità dei diritti e, soprattutto, l’urgenza di intervenire sui giovani sono al centro dell’agenda del governo.
Secondo l’ultimo Rapporto Salute Mentale del Ministero della Salute, gli utenti assistiti dai servizi specialistici in Italia sono 854.040, con forti disomogeneità territoriali: dai 108,5 per 10.000 abitanti adulti delle Marche ai 325,9 della Liguria. Il 54,5% degli utenti è di sesso femminile, mentre oltre due terzi hanno più di 45 anni. Le prestazioni erogate dai servizi territoriali hanno superato quota 9,6 milioni (+10% rispetto al 2022). I Dipartimenti di Salute Mentale (DSM), però, sono scesi a 139, dai 183 del 2015, e gli operatori sono calati a 29.114, con una carenza stimata in 12.000 professionisti. La principale emergenza da affrontare tempestivamente riguarda il disagio dei giovani. I dati diffusi dall’UNICEF mostrano che oltre 12 milioni di bambini e adolescenti nell’Unione Europea soffrono di disturbi psichici. Tra i ragazzi tra i 15 e i 19 anni, l’8% ha sperimentato un episodio di ansia e il 4% ha vissuto un periodo di depressione. Un quadro a tinte fosche, dunque che il Governo ha inteso affrontare col Piano d’Azione nazionale per la Salute Mentale (PANSM), a cui ha lavorato il Tavolo Tecnico sulla Salute Mentale del Ministero della Salute, prevedendo l’introduzione di una serie di misure innovative per il settore.
In questo contesto di recente il Senatore Ignazio Zullo, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare One Mental Health, ha evidenziato l’urgenza di azioni concrete: «La salute mentale è una delle grandi emergenze del nostro tempo. I dati sulla condizione dei giovani ci obbligano a una riflessione immediata: non si tratta solo di assistenza clinica, ma di garantire futuro e speranza. Per questo sosteniamo con forza il lavoro del Tavolo Tecnico nazionale e il rinnovo del Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale».Il Coordinatore del Tavolo è il professor Alberto Siracusano che ha già presentato, un mese fa il documento che include, tra le altre corse, le nuove linee guida per la gestione della depressione. Il PANSM individua sei aree prioritarie di intervento: la promozione del benessere psicologico, la prevenzione e il trattamento delle patologie, l’attenzione a infanzia e adolescenza, l’ambito penale e forense, la gestione del rischio clinico, l’integrazione tra rete sanitaria e servizi sociali, oltre a formazione e ricerca. Particolare attenzione è rivolta alla salute mentale perinatale, con l’ipotesi di introdurre screening precoci, e alla delicata fase di transizione tra neuropsichiatria infantile e servizi per adulti, per la quale si ipotizzano équipe specifiche. Alla base del Piano c’è un modello organizzativo che mira a rafforzare la collaborazione tra professionisti, istituzioni, famiglie e comunità, ispirato a un approccio bio-psico-sociale e in linea con la visione One Health.
In campo ci sono anche i Dipartimenti di Salute mentale che propongono una soluzione anche al difficile rapporto tra psichiatria e giustizia. Qui si parte da un solo dato: il 10-15% della popolazione detenuta ha un disturbo mentale grave (6.000-9.000 persone), ma esistono solo 320 posti in 33 sezioni specializzate per circa 60 mila detenuti in Italia. Il superamento dell’ospedale Psichiatrico giudiziario ha avuto conseguenze drammatiche sui servizi di Salute mentale a causa dell’enorme dilatazione delle misure di sicurezza non detentive. Oggi le strutture residenziali ed ospedaliere sono occupate in misura significativa da persone soggette a misura di sicurezza di tipo psichiatrico, anche in presenza di situazioni che con la psichiatria hanno solo un contatto marginale. Ciò ha riproposto drammaticamente nei servizi di Salute mentale quelle funzioni custodialistiche che si pensava di aver superato definitivamente con la legge 180. Gli psichiatri rivendicano il mandato di cura e non di controllo da parte dei DSM. “Oggi – avverte Giuseppe Ducci Direttore Dipartimento di Salute Mentale Asl Roma 1 – la non imputabilità è spesso estesa a disturbi di personalità che gonfia il ricorso alle REMS causando liste d’attesa e detenuti che non dovrebbero essere in quelle strutture. Così soggetti non imputabili sono seguiti dai Dipartimenti di Salute mentale con funzioni custodiali mentre imputabili nel circuito penitenziario con accesso limitato. La nostra proposta di riforma passa per la revisione del Codice penale per definire/modificare la non imputabilità riconoscendo funzioni cognitive, emotive e relazionali complesse, il rafforzamento del sistema della Salute mentale in ambito penale, la definizione di nuovi percorsi dentro e fuori le strutture penitenziarie, una migliore sicurezza delle Rems e la riduzione degli internati (abbattere liste d’attesa e migliorare opportunità di cura con misure non detentive per non imputabili)”.
Infine, la formazione e la ricerca: i Dsm devono essere soggetti attivi e protagonisti della formazione dei medici e degli specialisti, nonché delle altre professioni sanitarie. L’esigenza è anche di valorizzare il ruolo della psicologia clinica e dello psicologo distrettuale come espressione territoriale di base dei DSM (all’interno delle Case della comunità), il governo della rete degli accreditati (che in alcune realtà assorbe oltre il 40% della spesa), in integrazione e non competizione con pubblico. E ancora tra le proposte puntare sull’integrazione sociosanitaria, adottare il paradigma del budget di Salute (in termini di partecipazione, coprogettazione, coordinamento e inclusione).

Seguici!

Ultimi articoli

Falcidie a Medicina: Bruno Zuccarelli: «In tempi non sospetti avevamo avvertito del pericolo

Rischio di posti vacanti nell’intera Campania. Ma le famiglie...

Vaccinazione dell’adulto e del fragile in Piemonte, Riboldi: «La sfida è diventare una delle regioni più protette»

Accesso all’innovazione tramite vaccini “su misura” per la popolazione...

Disabili, diritto all’affettività: Ordine professioni sanitarie Tsrm Pstrp e Unisannio promuovono un confronto scientifico a Benevento

Diritto all’a𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭à 𝐞 s𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭à 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 p𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 d𝐢𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭à tra...

Malattie cardiovascolari prima causa di decesso in Emilia Romagna: presentato un modello sulla stratificazione del rischio nella popolazione

Sviluppare un sistema di stratificazione del rischio cardiovascolare basato...

Newsletter

Registrati e ottieni le nostre rassegne stampa in esclusiva!

spot_img

Da non perdere

Falcidie a Medicina: Bruno Zuccarelli: «In tempi non sospetti avevamo avvertito del pericolo

Rischio di posti vacanti nell’intera Campania. Ma le famiglie...

Vaccinazione dell’adulto e del fragile in Piemonte, Riboldi: «La sfida è diventare una delle regioni più protette»

Accesso all’innovazione tramite vaccini “su misura” per la popolazione...

Disabili, diritto all’affettività: Ordine professioni sanitarie Tsrm Pstrp e Unisannio promuovono un confronto scientifico a Benevento

Diritto all’a𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭à 𝐞 s𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭à 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 p𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 d𝐢𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭à tra...

Malattie cardiovascolari prima causa di decesso in Emilia Romagna: presentato un modello sulla stratificazione del rischio nella popolazione

Sviluppare un sistema di stratificazione del rischio cardiovascolare basato...
spot_imgspot_img

Falcidie a Medicina: Bruno Zuccarelli: «In tempi non sospetti avevamo avvertito del pericolo

Rischio di posti vacanti nell’intera Campania. Ma le famiglie abbienti possono contare sul vecchio sistema.«Gli esiti che arrivano da tutta Italia dimostra che avevamo...

Vaccinazione dell’adulto e del fragile in Piemonte, Riboldi: «La sfida è diventare una delle regioni più protette»

Accesso all’innovazione tramite vaccini “su misura” per la popolazione adulta e fragile, modelli organizzativi efficaci, campagne di comunicazione mirate: queste le tre direttrici della...

Disabili, diritto all’affettività: Ordine professioni sanitarie Tsrm Pstrp e Unisannio promuovono un confronto scientifico a Benevento

Diritto all’a𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭à 𝐞 s𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭à 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 p𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 d𝐢𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭à tra t𝐚𝐛ù, p𝐫𝐞𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐳𝐢 𝐞 nuovi a𝐩𝐩𝐫𝐨𝐜𝐜𝐢 e𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐞 r𝐢𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢: è questo il tema del corso di...

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui