“Occorre adeguare la regolazione alle esigenze attuali”, Walter Ricciardi – Direttore Osservatorio Nazionale sulla Salute Università Cattolica del Sacro Cuore, Consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza
Il futuro degli enti regolatori e delle istituzioni nazionali è un tema su cui si parla già da tempo. L’Istituto Superiore di Sanità dovrebbe diventare secondo alcuni sempre più simile alle sorelle anglosassoni – Stati Uniti e Gran Bretagna. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) dovrebbe svilupparsi verso la concezione di un ente terzo, come è il NICE (National Institute for Health and Care Excellence) per fornire giudizi più puntuali e veloci sull’accesso dei farmaci, soprattutto quelli innovativi.
Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) dovrebbe diventare una struttura di progettazione per la programmazione sanitaria sui grandi Piani nazionali, in collaborazione principalmente con il ministero della Salute.
“Tali prospettive comportano una revisione della governance degli enti regolatori con la partecipazione delle regioni, vere protagoniste della gestione della sanità nel nostro paese”, spiega il Dottor Claudio Zanon, Direttore Scientifico di Motore Sanità, nel corso della sessione “Il ruolo futuro degli enti regolatori e delle istituzioni nazionali” della seconda giornata della Winter School 2022 di Pollenzo.
“Bisogna prendere atto che è necessario elaborare dei nuovi modelli di regolazione, ovvero quella pratica che consente un accesso della tecnologia farmaceutica, vaccinale, e in generale tutte le tecnologie biomediche, ai pazienti – è il commento di Walter Ricciardi, Direttore Osservatorio Nazionale sulla Salute Università Cattolica del Sacro Cuore, Consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza -. Nel passato sono state regolate soprattutto a livello nazionale, sono decisioni che sono state prese soprattutto dalle autorità regolatorie nazionali.
Con la consapevolezza della globalizzazione, è necessario cercare di modificare e di adeguare la regolazione alle esigenze attuali. Di fatto la pandemia ha accelerato enormemente questo processo, e in questo momento sono due le grandi agenzie regolatorie che giocano un ruolo in questo senso e che sono la Food and drug administrazion americana e l’EMA europea. Proprio recentemente il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione per rafforzare il lavoro dell’EMA.
Cercare di far sì che sulla base di evidenze scientifiche, che ormai sono globali, si possano accelerare le decisioni. Questo è un passo importante e non significa che le autorità regolatorie nazionali non possano e non debbano avere un ruolo, ma è un ruolo derivato dalla metodologia che ormai è la metodologia globale”.
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