Solo due anni e mezzo di vita e dover combattere con qualcosa di più grande, una rara forma di sindrome del QT lungo del cuore che avrebbe messo a rischio la sua vita. È la storia di una bimba, la più piccola trattata in Italia, che all’ospedale Regina Margherita della Città della salute e della scienza di Torino, è stata salvata grazie ad un intervento mininvasivo di denervazione cardiaca.
Solo due anni e mezzo di vita e dover combattere con qualcosa di più grande, una rara forma di sindrome del QT lungo del cuore che avrebbe messo a rischio la sua vita. È la storia di una bimba che all’ospedale dei piccoli di Torino, il Regina Margherita della Città della salute e della scienza di Torino, è stata salvata grazie ad un intervento mininvasivo di denervazione cardiaca, una tecnica chirurgica che permette di praticare interventi complessi attraverso solo tre piccoli accessi lateralmente al torace. Ne deriva una ripresa rapidissima e una dimissione precoce dall’ospedale.
La bambina era affetta da una gravissima e rara forma di sindrome del QT lungo, la variante Calm che può portare alla morte cardiaca improvvisa per fibrillazione ventricolare. A segnalarla ai clinici dell’unico Centro italiano e uno dei pochissimi al mondo in grado di eseguire questo tipo di intervento per pazienti affetti da QT lungo e altre malattie aritmogene, è stata la massima autorità mondiale nel campo di questa patologia, il professor Peter J Schwartz.
La sindrome del QT Lungo è una malattia genetica che colpisce il cuore di un bambino ogni 2.000 nati e può portare improvvisamente alla morte in culla. La causa è dovuta ad una mutazione nel Dna delle cellule che causa un loro malfunzionamento e può sfociare in una tempesta elettrica che alla fine fa arrestare il cuore.
“La difficoltà della procedura nei bambini così piccoli – come spiegano gli esperti – è nelle ridottissime dimensioni del torace con conseguente esiguità dello spazio a disposizione per le manovre interne con gli strumenti chirurgici. Questo ostacolo è stato, però, superato grazie all’attrezzatura chirurgica, donata generosamente da Fondazione Forma onlus, che essendo miniaturizzata ha permesso agevolmente di raggiungere con esattezza il bersaglio e di operare più facilmente con precisione e tranquillità sulla bimba”.
La bimba di due anni e mezzo durante tutto l’intervento è stata fatta respirare con un solo polmone. Dopo soli quattro giorni è stata dimessa dal reparto in perfette condizioni cliniche grazie alla coordinazione dell’affiatata équipe multidisciplinare interaziendale (in foto).
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