Secondo Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao Assomed serve cambiare il modello organizzativo, facendolo crescere, investendoci maggiormente, prendendo in carico il paziente, evidenziando le qualità dei professionisti e facendoli crescere. Lo ha detto all’evento Mega Salute, organizzato da Motore Sanità.
“Se da una parte l’ospedale non ha più una caratterizzazione chiara del suo ruolo – gli accessi sono tutti in pronto soccorso, il 60 per cento degli accessi sono secondi accessi – dall’altra parte c’è il professionista che è ingabbiato contrattualmente, professionalmente, economicamente, anche in termini di possibilità di carriera. Un contratto che non qualifica professionalmente, non qualifica socialmente, che non gratifica per i livelli di impegni profusi. Un modello che non regge più e da riorientare, insoddisfacente anche se fosse rifinanziato al 10 per cento del Pil. E’ il modello organizzativo che non regge”.
E ancora, l’appello del segretario nazionale: “Serve una flessibilità contrattuale e professionale e una idea chiara del percorso che il paziente deve seguire dal domicilio al territorio all’ospedale e al suo rientro a casa. E ci vuole una definizione organica chiara così come una definizione delle risorse con cui attuare questi nuovi sistemi. Più che assenza di risorse è l’assenza di volontà di puntare sulla salute il nodo da sciogliere, come una priorità del Paese se è vero che le percentuali di investimenti rispetto al Pil sono vari punti dietro le altre nazioni europee”.
“Non è più tempo di proteste sotto traccia – conclude Di Silverio -, ma di azioni eclatanti per smuovere le acque. Non deve cambiare solo il modello di lavoro del medico di medicina generale, ma anche il rapporto di lavoro con chi ci offre lavoro. Il medico deve curare non timbrare il cartellino e la sua azione professionale deve tornare centrale”.
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