Si tratta di eventi prevenibili seguendo qualche piccolo accorgimento che la Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (SIGG) e il Club Alpino Italiano (CAI) hanno condensato in un vademecum.
I benefici della camminata in montagna sono davvero tanti: migliora la funzione cardiaca, la densità ossea, la funzione immunitaria, previene l’obesità e aiuta a mantenere il peso sotto controllo. E ancora migliora l’assorbimento di ossigeno e il profilo lipidico, aumenta la sensibilità all’insulina e l’attività fibrinolitica (meccanismo fisiologico che concorre al mantenimento della normale fluidità del sangue all’interno dei vasi), abbassa la pressione del sangue e riduce l’aggregazione piastrinica (cioè la tendenza delle piastrine ad unirsi tra loro per formare coaguli nelle arterie). Inoltre fa bene al benessere psicologico, è un antidepressivo naturale e stimola il buonumore, libera dalle tensioni e dallo stress, favorisce la creatività e il “problem solving”, ci connette con il nostro io interiore aiutandoci ad entrare in contatto con la natura e con un ambiente più sano e meno inquinato, è un ottimo rimedio per disintossicarci dai social e dal cellulare. Come se non bastasse è un’attività economica (in fondo bastano un buon paio di scarpe) ed è elisir di bellezza: favorendo il microcircolo combatte la cellulite e rassoda tutto il corpo.
In più, allenarsi in montagna migliora la prestazione atletica (sia come durata sia come capacità di tempo di eseguirla), agendo sui meccanismi di trasporto dell’ossigeno. Non è un caso che tutti i ritiri delle squadre sportive avvengano in altura. La spiegazione è semplice: in quota la pressione parziale di ossigeno diminuisce gradualmente più si sale e questo decremento è in grado di generare una risposta fisiologica chiamata “eritropoiesi”. In altre parole, il meccanismo che si innesca è quello della produzione di nuovi globuli rossi, le cellule che trasportano l’ossigeno nel nostro corpo: più ossigeno alle fibre muscolari uguale maggiore resa a livello motorio e minore stanchezza!
Un’attenzione in più va però prestata con l’età. Se è vero che sono più di 100mila gli over 65 che scelgono ogni anno di trascorrere le vacanze in alta quota, è altrettanto corretto ricordare che il 10% rischia di farsi male per un malore o un incidente. Si tratta di eventi prevenibili seguendo qualche piccolo accorgimento che la Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (SIGG) e il Club Alpino Italiano (CAI) hanno condensato in un vademecum. Tra i consigli più utili quello di prepararsi al meglio prima di partire, verificando il proprio stato di salute con il medico, programmando le mete da raggiungere e di mettere in valigia farmaci essenziali e abbigliamento adatto.
Le raccomandazioni e i consigli utili sono stati tutti condensati dalla SIGG e dal CAI in questo sintetico decalogo.
1. SOFT AND SLOW. Caratteristica dei seniores sono le escursioni con limitato sforzo fisico e con andatura lenta, così da poter apprezzare il paesaggio e la compagnia. L’importante non è la meta, ma il percorso per raggiungerla.
2. ITINERARIO. È necessaria un’attenta valutazione dell’itinerario (dislivello, lunghezza, tipo di terreno, tempi, quota), delle previsioni meteo e del bollettino valanghe. È opportuno informare il gestore del rifugio sulla meta dell’escursione e il numero dei partecipanti. L’itinerario dovrebbe essere comunicato anche ad un familiare prima della partenza.
3. ATTREZZATURA. Dovrà essere idonea alla tipologia di itinerario, alla stagione ed alla quota: mappa del percorso, bastoncini telescopici, occhiali da sole e crema protettiva, copri-zaino, cellulare con “powerbank” esterna e app “GeoResQ”, kit di primo soccorso, fischietto, telo termico. Da considerare la possibilità di repentini cambiamenti climatici.
4. ABBIGLIAMENTO. Commisurato alla tipologia dell’itinerario, alla stagione ed alla quota. Sarà necessario un intimo di ricambio, calze, pile e giacca a vento, mantellina da pioggia, guanti, cappello/berretto/cuffia di lana, calzature robuste e con suola anti-scivolo.
5. ALIMENTAZIONE. Prevedere un’adeguata scorta idrica e alimentare. Necessaria un’attenta valutazione dell’introito di liquidi durante la giornata (nell’anziano la sensazione della sete può essere ridotta). Serve cibo altamente calorico, ma facilmente digeribile e di rapida assimilazione, come barrette energetiche e frutta secca. Evitare le bevande alcoliche. Utili gli integratori salini, salvo diversa prescrizione medica.
6. PATOLOGIE CRONICHE (es. cardiopatie, ipertensione, diabete mellito, problemi respiratori). Serve una precisa aderenza alla terapia domiciliare, ma adeguata alle mutate condizioni ambientali e di quota. Altresì opportuna la presenza nello zaino dei farmaci usualmente assunti e necessari per la giornata o giornate di escursione. Raccomandabile una visita medica dal proprio medico di fiducia almeno una volta all’anno, o più volte in caso di patologie progressive e/o con una o più riacutizzazioni all’anno.
7. STATO DI SALUTE. Si raccomanda di portare con sé un tesserino sanitario, che riporti eventuali allergie a farmaci, punture di insetti o altro e la terapia domiciliare assunta quotidianamente. Da indicare eventuali recapiti telefonici da contattare in caso di incidente/malore; risulta utile al Soccorso organizzato in caso di manifesta patologia insorta durante l’escursione. Prestare attenzione alle vaccinazioni raccomandate dal Ministero della Salute.
8. PREPARAZIONE FISICA. Le prestazioni di un anziano sono decisamente inferiori a quelle di un adulto di mezza età, o ancor di più di un giovane. Bisognerà tenerne conto nella scelta del percorso. Anche le condizioni di allenamento andranno attentamente valutate.
9. INCIDENTE. In caso di incidente che impedisca la prosecuzione dell’escursione (malore, trauma o altro evento avverso) è imperativo contattare il Numero Unico di Emergenza 112 (o il 118 ove non attivo il 112) e attenersi scrupolosamente alle loro istruzioni. In caso di piccoli incidenti (es. lievi ferite) utilizzare il kit di primo soccorso, che deve contenere tra l’altro la coperta termica di soccorso ed i farmaci specifici per le proprie patologie croniche.
10. COMPAGNIA. Il beneficio di una escursione è reso ottimale se effettuata in buona compagnia e in buono stato di salute, in un ambiente naturale e con un clima favorevole, avendo sempre presente che l’escursione termina una volta rientrati a casa. Si parte e si arriva tutti assieme. Si raccomanda di riportare a casa i propri rifiuti.
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