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Bronchiolite da virus sinciziale, la pediatria: equità di accesso alle cure

Al Congresso FIMP il monito degli specialisti: immunizzazione neonatale e vaccinazione in gravidanza per ridurre ricoveri e complicanze. Oltre 25mila ospedalizzazioni l’anno, ma le nuove strategie funzionano.

La bronchiolite da Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) è una delle principali cause di ospedalizzazione nei bambini sotto i due anni. In Italia, ogni anno, oltre 25mila piccoli pazienti vengono ricoverati per complicanze respiratorie legate a questa infezione virale, che si manifesta prevalentemente nella stagione autunno-invernale. Un dato allarmante, che impone una riflessione urgente sulle strategie di prevenzione disponibili e sulla loro effettiva applicazione su scala nazionale. In occasione del congresso nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), tenutosi a Cagliari, si sono accesi i riflettori proprio su questo tema, evidenziando come oggi sia possibile proteggere i neonati grazie agli anticorpi monoclonali specifici e alla vaccinazione in gravidanza. Tuttavia, l’accesso a queste opportunità non è ancora uniforme in tutte le regioni italiane, e i pediatri di famiglia chiedono che venga garantita equità per tutti i nuovi nati.

“Il VRS rappresenta un pericolo concreto per i bambini più piccoli, soprattutto sotto l’anno di vita, tale da richiedere il ricorso alle cure del Pediatra di Famiglia e, nei casi più gravi, il ricovero in ospedale e in terapia intensiva per via delle complicanze respiratorie”, ha sottolineato Antonio D’Avino, Presidente nazionale FIMP. “L’impatto sulla salute dei bambini e sulle famiglie è enorme, senza trascurare i costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale per la gestione delle complicanze. Eppure, tutto questo oggi è prevenibile, come dimostrano le prime esperienze regionali, grazie alle opportunità di immunizzazione disponibili nel nostro Paese. Va ricordato che non esistono terapie specifiche contro l’infezione da VRS: la prevenzione è la nostra arma più efficace”.

Le campagne di immunizzazione avviate in diverse regioni italiane, con il coinvolgimento dei punti nascita e degli ambulatori pediatrici, hanno già mostrato risultati significativi: una riduzione del 70% degli accessi al pronto soccorso e delle visite ambulatoriali, e un calo dell’80% dei ricoveri per complicanze gravi. Numeri che testimoniano l’efficacia della strategia preventiva, ma che al tempo stesso pongono l’accento sulla necessità di estenderla a tutto il territorio nazionale.

Martino Barretta, Responsabile dell’Area Vaccini e Immunizzazioni della FIMP, ha evidenziato anche le conseguenze a lungo termine della bronchiolite da VRS: “Accade frequentemente che i bambini colpiti da bronchiolite da VRS risultino successivamente più esposti ad altre infezioni respiratorie e possano sviluppare episodi ricorrenti di broncospasmo o asma, una malattia infiammatoria cronica delle vie aree che può rivelarsi particolarmente invalidante. Oggi disponiamo di strumenti sicuri, efficaci e innovativi, che consentono di proteggere i più piccoli, ma non solo, riducendo significativamente i casi gravi di bronchiolite durante la stagione epidemica. È una conquista importante di sanità pubblica che come Pediatri di Famiglia vogliamo sostenere e promuovere presso le famiglie, con l’auspicio che sia garantita a tutti i nuovi nati alla loro prima stagione epidemica, senza differenze regionali”.

Accanto all’immunizzazione neonatale, la vaccinazione in gravidanza rappresenta un’altra strategia fondamentale. Somministrata alla madre, consente il trasferimento degli anticorpi al neonato, proteggendolo sin dai primi giorni di vita. Un’opzione che rafforza la difesa contro il VRS e che può essere integrata nei percorsi di assistenza prenatale.

“Informare adeguatamente le famiglie sulle opportunità di prevenzione contro gravi malattie è per noi fondamentale”, ha aggiunto D’Avino. “I Pediatri di Famiglia, presenti capillarmente su tutto il territorio, sono un punto di riferimento affidabile per chiarire dubbi, orientare i genitori nelle strategie di prevenzione, anche oltre la vaccinazione, e promuovere scelte consapevoli per la salute dei bambini”.

Il Congresso FIMP ha affrontato anche altri temi cruciali per la pediatria contemporanea, tra cui la gestione delle patologie croniche e rare, l’integrazione tra ospedale e territorio, l’appropriatezza prescrittiva con particolare attenzione all’uso degli antibiotici, e le strategie vaccinali dall’infanzia all’adolescenza. Sessioni specifiche sono state dedicate al benessere psicosociale, alla crescita del bambino, all’alimentazione e ai disturbi dell’età evolutiva.

Ampio spazio è stato riservato all’innovazione scientifica e digitale, con focus sull’intelligenza artificiale e sulle nuove tecnologie applicate alla pratica pediatrica. Un segnale chiaro della volontà della FIMP di affrontare le sfide presenti e future con strumenti aggiornati e con un approccio multidisciplinare.

“La molteplicità e l’attualità dei temi del Programma scientifico testimoniano il dinamismo della nostra professione e la volontà di affrontare, con spirito scientifico e con responsabilità, le sfide presenti e future della pediatria di famiglia. La prevenzione, l’innovazione e la vicinanza alle famiglie restano i pilastri su cui costruire la salute dei bambini di oggi e degli adulti di domani”, ha concluso il presidente D’Avino.

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