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Brusco aumento dei casi di influenza, soffrono adulti e bambini

Brusco aumento del numero di casi di sindrome simil-influenzale nella seconda settimana di gennaio. Il livello d’incidenza in Italia è stato pari a 14,3 casi per mille assistiti (12,1 nella settimana precedente) e l’incidenza è in aumento in tutte le fasce di età, ma maggiormente colpiti sono i bambini sotto i cinque anni di età, in cui l’incidenza è pari a 25,5 casi per mille assistiti (22,6 nella settimana precedente). I casi stimati di sindrome simil-influenzale sono circa 841.000 nell’ultima settimana, per un totale di circa 6.793.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza. Lo rileva il rapporto della rete di sorveglianza dei virus respiratori dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Sebbene la circolazione dei virus influenzali sia in aumento, gli esperti dell’istituto sottolineano che il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto anche da altri virus respiratori, i cosiddetti virus parainfluenzali. Tra le Regioni, quelle più colpite risultano Toscana, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia. Basilicata e Calabria non hanno attivato la sorveglianza epidemiologica.

Gli effetti della stagione invernale iniziano a farsi sentire. Nelle ultime settimane i medici di famiglia hanno registrato un incremento preoccupante di contagi e ricadute, come evidenziato dalle recenti dichiarazioni di Elisabetta Alti, vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, componente della Rete vaccini della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale). “Vediamo che stanno circolando molti virus parainfluenzali”, ha affermato, sottolineando l’importanza di prestare attenzione alle condizioni ambientali.

Il quadro attuale è caratterizzato da un aumento significativo delle forme influenzali, con sintomi che spaziano dalla febbre alta ai brividi, con dolori alle ossa e articolazioni. E non siamo ancora arrivati al picco, che è previsto ai primi di febbraio.

La situazione, in effetti, è complicata dalla compresenza di virus respiratori non influenzali, che circolano parallelamente all’influenza vera e propria. I medici di famiglia, attraverso i tamponi a lettura rapida, stanno monitorando l’andamento di questo intreccio, è evidente che la comunità deve prepararsi a un periodo di maggiore vulnerabilità. “Attenzione, soprattutto per le persone fragili, occhio ai luoghi affollati, per esempio quando ci spostiamo sui mezzi pubblici”, avverte la dottoressa Alti.

Sulla base di queste premesse, la prevenzione assume un ruolo cruciale. La vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Firenze consiglia di adottare misure igieniche fondamentali: “Consigliamo un frequente lavaggio delle mani, raccomandiamo di indossare la mascherina quando si hanno sintomi respiratori e forti raffreddori”. Queste pratiche non solo proteggono l’individuo, ma contribuiscono a salvaguardare l’intera comunità, riducendo la diffusione di virus e batteri.

Inoltre, il mantenimento di uno stile di vita sano è essenziale. “Idratarsi molto, mangiare arance e agrumi ma anche cavoli che sono ricchi di vitamine”, suggerisce Alti, evidenziando l’importanza della nutrizione nel rafforzare il sistema immunitario. La frutta e la verdura di stagione non solo apportano vitamine, ma favoriscono anche una reazione immunitaria più efficace contro le infezioni.

Quando si parla di febbre, è bene comprendere il ruolo del rialzo della temperatura corporea nel processo di guarigione. “Bisogna, infatti, ricordarsi che la febbre alta è una forma di difesa del nostro organismo contro il virus e i vari agenti infettivi”, spiega la dottoressa. Questo è un messaggio importante da trasmettere, specialmente ai genitori e ai caregiver di bambini e anziani.

“La convalescenza richiede riposo, occorre stare al caldo, a letto”, conclude il medico di famiglia. “Qualche antipiretico e molta idratazione nel caso di bambini piccoli e persone molto anziane. Ma evitate di assumere antibiotici di vostra iniziativa, a meno che un medico, dopo una visita, non li abbia prescritti a ragion veduta”.

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