“Continuare a costruire insieme un’Italia che cura, che assiste e mette sempre al centro la persona”. Un auspicio, quello di Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali che ha aperto i lavori della terza ed ultima giornata della Cernobbio School di Motore Sanità, il 21 febbraio.
Ma se è vero che dall’idea si deve (o dovrebbe) passare all’azione – il claim della seconda edizione della tre giorni sulla sanità italiana organizzata da Motore Sanità sul lago di Como – ecco che quell’auspicio diventa un vero e proprio appello all’intera comunità fatta di medici, operatori sanitari, associazioni di pazienti, manager della sanità e politici.
Il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali nel suo intervento ha voluto ricordare le grandi complessità che stiamo affrontando, “come la transizione demografica e che impone un ripensamento delle politiche sociali dei servizi di cura e anche di assistenza in linea proprio con l’efficientamento delle risorse pubbliche”.
“Le ricerche più recenti ci dicono che nel 2023 l’Italia ha destinato a pensioni, sanità e assistenza 583miliardi di euro e mentre i costi per le prestazioni previdenziali sono rimasti stabili e in linea con la media europea, il capitale sull’assistenza continua a incidere sul bilancio del nostro sistema Welfare con una spesa che dal 2008 a oggi è cresciuta di tre volte più velocemente di quella per le pensioni, ma senza purtroppo un miglioramente sul piano della povertà proprio secondo i dati Istat.
Questo quadro deve farci riflettere sul rapporto tra previdenza e assistenza con l’obiettivo di efficentare le risorse dell’assistenza”.
E a tale proposito, grazie al protocollo firmato tra il ministero del lavoro e delle politiche sociali del diapartimento per la trasformazione digitale, con un investimento di 14milioni e mezzo “abbiamo promosso – ha proseguito Bellucci – la nascita di uno strumento innovativo orientato alla sostenibilità della spesa socio-assistenziale attraverso un uso più efficiente e consapevole delle risorse pubbliche e cioè il fascicolo sociale e lavorativo elettronco del cittadino. Sarà interoperabile con il FSE e ci offrirà un quadro informativo completo e aggiornato”.
Quindi: efficientamento delle risorse da un lato, ma anche semplificazione amministrativa tra cittadini e politiche pubbliche legate all’aspetto amministrativo, “rendendo quindi dati e servizi più accessibili e trasparenti. Come Governo siamo certamente impegnati in prima linea per favorire politiche che mettono al centro la persona. Le politiche sociali, sono convinta che debbano essere pensate per andare incontro ai bisogni reali della popolazione, ma devono anche essere strumenti di promozione di una cultura della cura, della responsabilità condivisa e del rispetto reciproco”.
E poi l’appello. “Le istituzioni, i servizi pubblici, le organizzazioni del terzo settore, le imprese, i cittadini – ha proseguito Bellucci – devono lavorare insieme per creare una rete di supporto che solo così può essere capillare. E in questo processo il nostro compito è proprio quello di facilitare e stimolare questa collaborazione per rispondere alle sfide del nostro tempo. Più che mai è necessario che ogni parte della nostra società, a partire ovviamente dalle istituzioni, si faccia carico della responsabilità di costruire una comunità che cura, che nella sua diversità sia capace di rispondere con forza e solidarietà alle sfide del futuro. Vi assicuro il mio costante impegno, certa che le riflessioni di questi tre giorni saranno preziose per continuare a costruire insieme un’Italia che cura, che assiste e mette sempre al centro la persona”.