“Dall’inizio della diffusione dell’infezione COVID-19, la comunità scientifica sta sperimentando a livello ospedaliero diversi farmaci e combinazioni di farmaci per il trattamento dell’infezione. I mezzi di informazione, pertanto, hanno fatto circolare sia i nomi commerciali sia i nomi dei principi attivi dei farmaci che sono in sperimentazione nei diversi Paesi. Contemporaneamente, si è manifestato il fenomeno della “infodemia” (circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento) attraverso i social network con la diffusione da fonti non affidabili di consigli e cure miracolose per prevenire o trattare l’infezione COVID-19. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito questo fenomeno di deformazione della realtà come uno dei maggiori pericoli della società globale”. Tutte le agenzie regolatorie Nazionali sui Farmaci (FDA, EMA, AIFA) a protezione dei consumatori stanno pubblicando sui propri siti pagine dedicate a questa problematica. In questo scenario si inserisce anche il Rapporto ISS COVID-19 n. 15/2020, di un Gruppo di Lavoro dell’ Istituto superiore di Sanità (ISS). Questo rapporto del 16 Aprile, rientra nelle funzioni specifiche dell’Istituto che tra i suoi compiti istituzionali svolge direttamente attività di ricerca scientifica nell’ambito delle materie previste dal Piano Sanitario Nazionale ai fini della promozione e tutela della salute pubblica nazionale.Ha effettuato sui siti web che reclamizzano e vendono farmaci per la prevenzione e il trattamento dell’infezione COVID-19, cercando di far emergere le potenziali truffe spesso gestite dalla criminalità organizzata attraverso sintomatiche farmacie online. Truffe che, sfruttando i molti bisogni e le molte paure incombenti, cercano di trarre in inganno i cittadini e lucrare sulla situazione di emergenza. Ma come fare a difendere il consumatore, in questo caso magari anche potenziale ammalato?
La normativa italiana prevede che una farmacia possa vendere farmaci online, solo previa autorizzazione da parte del Ministero della Salute, dovendo avere per questo una sede fisica. È fatto obbligo ad ogni farmacia online di riportare il “logo comune” con la bandiera nazionale condiviso da tutti i Paesi della Unione Europea (Figura 1). Cliccando sul tale logo italiano si deve aprire la pagina del Ministero della Salute che riporta i dati di riconoscimento della farmacia autorizzata.
Per ulteriori approfondimenti il sito del Ministero della Salute riporta l’elenco di tutte le farmacie autorizzate per la vendita a distanza: