L’indagine dell’Osservatorio Demenze dell’Iss rivela profonde differenze nell’assistenza alle persone affette da demenza, evidenziando una maggiore efficienza e sviluppo nei servizi del Nord Italia. Il rapporto svela le criticità e presenta le prime linee guida nazionali su diagnosi e trattamento, evidenziando la necessità di un approccio armonizzato a livello nazionale per garantire servizi uniformi
Le persone affette da demenza in Italia si trovano di fronte a notevoli differenze nell’accesso e nella qualità dell’assistenza, secondo i risultati dell’indagine condotta dall’Osservatorio Demenze dell’Iss nell’ambito del Fondo per l’Alzheimer e le demenze 2021-2023. Il rapporto sottolinea forti disparità regionali nel numero di strutture, orari di apertura e competenze professionali coinvolte nei servizi per le demenze.
I dati mostrano chiaramente una predominanza di servizi più sviluppati ed efficienti nel Nord Italia rispetto alle regioni centrali, meridionali e insulari. La valutazione complessiva dei servizi, basata sui giudizi dei familiari, registra giudizi negativi e molto negativi per il 45% degli intervistati a livello nazionale.
Il presidente dell’Iss, Rocco Bellantone, sottolinea l’importanza di affrontare il tema delle demenze come una questione di salute pubblica, coinvolgendo oltre 4 milioni di familiari oltre ai pazienti. Il lavoro dell’Osservatorio Demenze si è concentrato sulla dettagliata analisi dei contesti locali, mirando a fornire report specifici per ogni regione con l’obiettivo di armonizzare le realtà regionali e garantire servizi uniformi a livello nazionale.
Il Fondo per l’Alzheimer e le demenze, finanziato nel periodo 2021-2023, ha rappresentato un passo significativo verso la comprensione e il miglioramento della gestione delle demenze in Italia. Con un finanziamento di 14 milioni e 100.000 euro destinato alle Regioni e Provincie autonome e 900.000 euro all’Istituto Superiore di Sanità (Iss), il fondo ha puntato a implementare azioni progettuali come la diagnosi precoce, la telemedicina, e il supporto ai caregiver.
Tra i risultati principali dell’indagine, spiccano le prime linee guida nazionali su “Diagnosi e trattamento di demenza e Mild Cognitive Impairment”. Il rapporto evidenzia l’efficacia di trattamenti non farmacologici e alcuni farmaci inibitori e antipsicotici, fornendo basi scientifiche fondamentali per il futuro aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza e delle decisioni regolatorie.
Inoltre, le indagini sui nodi assistenziali sul territorio hanno rivelato disomogeneità significative tra il Nord, il centro, il Sud e le isole. Differenze sono emerse nelle tipologie di strutture (Cdcd, Cd, Rsa), con una maggiore presenza di strutture private nel Nord e tempi di attesa più brevi per l’inserimento del paziente riscontrati al Sud e nelle isole.
Il rapporto sottolinea la necessità di un dialogo costruttivo tra le strutture di assistenza e le Regioni, affrontando le differenze regionali e lavorando insieme per garantire un servizio di qualità uniforme su tutto il territorio nazionale.
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